COSA SIGNIFICA PENTECOSTALE?
Cosa significa Pentecostale?
“Pentecostale” è una parola che deriva dal termine Pentecoste, che era il nome di una festa della tradizione ebraica. Il giorno della festa di Pentecoste assunse tuttavia un importanza fondamentale anche per la chiesa cristiana.
Gesù Cristo, il Figlio di Dio, venuto in terra come uomo, per tre anni della sua vita compì numerosi e potenti miracoli assieme ad i suoi discepoli; un giorno Egli fu ingiustamente arrestato, processato e condannato a morte sulla croce. I discepoli, che avevano fedelmente seguito Gesù fino a quel momento, probabilmente pensarono che tutto era finito. Cristo, che diceva di essere il salvatore del mondo, era morto.
Tuttavia, tre giorni dopo quel tragico giorno, Gesù Cristo sconfigge i legami della morte e, per la potenza di Dio, risorge e si presenta nuovamente ai suoi discepoli: quale gloriosa vittoria! La gioia di quegli uomini sarà certamente stata incontenibile. Solamente qualche giorno dopo però, gli stessi discepoli furono nuovamente raggiunti da una notizia sconvolgente: Gesù dichiarò loro che il suo compito sulla terra era compiuto e quindi sarebbe tornato in cielo. “Ma come?” avranno pensato “ci abbandona un’altra volta?”.
E’ proprio in questo contesto, in risposta alle paure dei discepoli, che Gesù Cristo fa loro la promessa che rivoluzionerà la storia della chiesa passata e presente:
Perché vi ho detto queste cose, la tristezza vi ha riempito il cuore. Eppure, io vi dico la verità: è utile per voi che io me ne vada; perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore (lo Spirito Santo); ma se me ne vado, io ve lo manderò. Quando sarà venuto, convincerà il mondo quanto al peccato, alla giustizia e al giudizio. (Giov. 16:6-8)
Io pregherò il Padre, ed Egli vi darà un altro consolatore, perché stia con voi per sempre, lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete, perché dimora con voi, e sarà in voi. (Giov. 14:16)
In sostanza, Gesù stava dicendo loro: “Il mio compito è finito. Il mio mandato è compiuto, con il mio sacrificio ho creato una via di salvezza per l’umanità. E’ tempo che io ritorni al Padre mio, che mi ha mandato. Tuttavia non vi lascerò da soli, ma verrà a voi un altro Consolatore, lo Spirito Santo, la terza persona della Trinità: Lui starà con voi per sempre e vi guiderà nella verità”.
Quando giunse il momento per Gesù di ascendere al cielo, rinnovò nuovamente questa promessa ai discepoli, dicendo loro:
Trovandosi con essi, ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme, ma di attendere l’attuazione della promessa del Padre, “la quale”, egli disse, “avete udita da me. Perché Giovanni battezzò sí con acqua, ma voi sarete battezzati in Spirito Santo fra non molti giorni”. […] Ma riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su di voi, e mi sarete testimoni in Gerusalemme, e in tutta la Giudea e Samaria, e fino all’estremità della terra (Atti 1:4, 5, 8)
Molto probabilmente i discepoli non compresero realmente cosa sarebbe successo, ma si fidarono delle parole di Gesù ed attesero l’adempimento di questa “promessa”, in preghiera, a Gerusalemme. La loro attesa durò fino ad un giorno preciso: il giorno di Pentecoste. Quello che accadde rivoluzionò la vita di quesgli uomini, ed ancora oggi, caratterizza la vita di tutti i veri credenti:
“Quando il giorno della Pentecoste giunse, tutti erano insieme nello stesso luogo. Improvvisamente si fece dal cielo un suono come di vento impetuoso che soffia, e riempí tutta la casa dov’essi erano seduti. Apparvero loro delle lingue come di fuoco che si dividevano e se ne posò una su ciascuno di loro. Tutti furono riempiti di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, come lo Spirito dava loro di esprimersi” (Atti 2:1-4)
Questa era la “promessa di Gesù”. Questo era il “battesimo nello Spirito Santo” di cui aveva parlato Giovanni Battista. Ciò che è di fondamnetale importanza, per noi credenti di oggi, è che questa promessa non era valida solamente per i discepoli, o solamente per quel giorno. L’apostolo Pietro infatti, poco dopo essere stato “battezzato nello Spirito Santo”, parlando con il popolo disse:
“…per voi è la promessa, per i vostri figli, per tutti quelli che sono lontani e per quanti il Signore, Dio nostro, ne chiamerà” (Atti 2:39).
Ciò che accadde il giorno di Pentecoste è valido e realizzabile ancora oggi per quanti il Signore, Dio nostro, chiamerà alla salvezza.
In sostanza quindi, per rispondere alla domanda, il termine “pentecostale” identifica colui che crede che ciò che avvenne ai discepoli il giorno della pentecoste (essere ripieni dello Spirito Santo e parlare in altre lingue come manifestazione esterna di questa pienezza) è ancora più che mai attuale e fondamentale, secondo quello che è l’insegnamento delle Scritture.
Il libro degli Atti degli Apostoli e le epistole che seguono dichiarano con forza questa verità, con numerosi esempi, argomentazioni e capitoli dedicati al battesimo nello Spirito Santo.
Facciamo nostra allora l’esortazione dell’Apostolo Paolo, il quale invita ed incoraggia tutti i credenti con queste parole:
“Siete ripieni di Spirito Santo” (Ef. 5:18)
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