IL BUON PASTORE

Io stesso pascerò le mie pecore, e io stesso le farò riposare, dice il Signore.
(Ezechiele 34:15)

In tutto il libro del profeta Ezechiele, non molto facile da comprendere per il vero, ci sono però dei capitoli dove il Signore richiama all’attenzione i responsabili del tempo, coloro che si dovevano OCCUPARE del popolo, CHE al contrario, non facevano altro che opprimerlo, oltraggiarlo, usarlo e consumarlo. Così, soprattutto, le pecore più deboli venivano indebolite ancora di più, altre venivano uccise, altre ancora disperse. E con queste parole inizia una vera e propria “filippica” del profeta contro la classe politica e religiosa del suo tempo. Ovviamente il profeta non è stato molto tenero ed ha lasciato da parte i modi delicati per trattare il ceto dirigente,cioè coloro che avevano il potere religioso e politico nel suo popolo.
Infatti, ogni parola che esce dalla bocca del profeta sembra un fulmine, una freccia tagliente, ogni frase contiene una critica devastante che smonta tutta la presunzione di coloro che si sentivano al sicuro e al potere. Dio aveva desiderato che si sapesse che costoro avevano fallito, non erano stati all’altezza del loro compito, per questo motivo li avverte che sarebbero stati destituiti, anzi sarebbero stati sostituiti per porre fine e rimedio al loro sfruttamento, alla loro oppressione, al loro fallimento totale di governare con responsabilità il suo popolo.
Amos parlò allo stesso modo. Per i profeti era scontato appartenere a Dio, essere parte del popolo di Dio e lasciare delle tracce visibili, una testimonianza positiva del fatto che il potere è al servizio del popolo e non lo sfrutta.
Così il nostro brano diventa una dichiarazione divina contro ogni abuso di potere
e il suo profeta Ezechiele ancora, OGGI, grida in ogni piazza, in ogni angolo del nostro paese, che le cose non vanno nel modo giusto.
Sta forse sbagliando? Noi tutti siamo testimoni di corruzione e frode, siamo governati da una cricca che sfrutta il popolo, che non ha affatto in mente il benessere comune ma solo il proprio interesse e per questo racimolano i soldi tagliando nel sociale e nella formazione per potersi arricchire a nostro svantaggio. Ma a tutto ciò Dio verrà con il suo braccio potente a ristabilire equilibrio e riportare salute al suo popolo ammalato.
Gesù come Buon Pastore, che conosce per nome ogni sua pecora, si prenderà cura di esse. Ogni lacrima sarà asciugata, ogni ferita risanata.Gesù stesso non si è fatto raccomandare, e non ha corrotto nessuno.
Gesù stesso si è avvicinato ai poveri, agli ammalati e ai disperati. Ha riammesso nella società gli esclusi e gli emarginati: i Samaritani, le donne, i bambini. Non ha escluso nemmeno i pubblicani e le prostitute.
Gesù non ha giudicato nessuno ma ha amato con un amore incondizionato. Per questo si è mostrato il VERO BUON PASTORE che concretizza l’amore di Dio che cerca la perduta, riconduce la smarrita, fascia la ferita, rafforza la malata.
In Cristo e per mezzo di Cristo Dio vuole che noi partecipiamo al ministero dell’unico buon pastore, Dio vuole realizzare e concretizzare la sua giustizia non senza di noi, Dio vuole che noi viviamo responsabilmente in questo mondo ricordandoci che siamo nel mondo ma non del mondo.
Dio vuole che noi siamo i suoi profeti di un futuro nuovo che è iniziato in Cristo, vuole renderci partecipi del suo nuovo mondo.
Dunque, la chiesa, qualsiasi chiesa, non può essere fraintesa come luogo di potere o luogo di raccomandazione, ma come “LABORATORIO” dell’amore di Dio e della Sua giustizia, della sua pace e della sua santità.
Per questo la chiesa è chiamata ad essere una spina nel fianco a chi vuole curare i propri interessi, a chi si ingrassa mentre gli altri muoiono di fame e soffrono.
Le ingiustizie sono ingiustizie e Dio non ama le persone corrotte che non seguono i suoi ordini, soprattutto, se sono in alto. Ma in ogni caso, ognuno di noi è responsabile della sua condotta, a maggior ragione se si trova in autorità, e dovrà rendere conto a Dio di ogni atteggiamento non PROPRIO CRISTIANO. Ad ogni modo lasciamo che Il Signore guidi e curi il suo popolo, smarrito o abbandonato o malato, sarà ritrovato e sanato….questa è la BUONA NOTIZIA!

Io stesso pascerò le mie pecore, e io stesso le farò riposare, dice il Signore. 
(Ezechiele 34:15)

In tutto il libro del profeta Ezechiele, non molto facile da comprendere per il vero, ci sono però dei capitoli dove il Signore richiama  all'attenzione i responsabili del tempo, coloro che si dovevano OCCUPARE del popolo, CHE al contrario, non facevano altro che opprimerlo, oltraggiarlo, usarlo e consumarlo. Così, soprattutto, le pecore più deboli venivano indebolite ancora di più, altre venivano uccise, altre ancora disperse. E con queste parole inizia una vera e propria "filippica" del profeta  contro la classe politica e religiosa del suo tempo. Ovviamente il profeta non è stato molto tenero ed ha lasciato da parte i modi delicati per trattare  il ceto dirigente,cioè coloro che avevano il potere religioso e politico nel suo popolo.
Infatti, ogni parola che esce dalla bocca del profeta sembra un fulmine, una freccia tagliente, ogni frase contiene una critica devastante che smonta tutta la presunzione di coloro che si sentivano al sicuro e al potere. Dio aveva desiderato  che si sapesse che costoro avevano fallito, non erano stati all'altezza del loro compito, per questo motivo li avverte che sarebbero stati destituiti, anzi sarebbero stati sostituiti per porre fine e rimedio al loro sfruttamento, alla loro oppressione, al loro fallimento totale di governare con responsabilità il suo popolo.
Amos parlò allo stesso modo. Per i profeti era scontato appartenere a Dio, essere parte del popolo di Dio e lasciare delle tracce visibili, una testimonianza positiva del fatto che il potere è al servizio del popolo e non lo sfrutta.
Così il nostro brano diventa una dichiarazione divina contro ogni abuso di potere 
e il suo profeta Ezechiele ancora, OGGI,   grida in ogni piazza, in ogni angolo del nostro paese, che le cose non vanno nel modo giusto.
Sta forse sbagliando? Noi tutti  siamo testimoni di corruzione e frode, siamo governati da una cricca che sfrutta il popolo, che non ha affatto in mente il benessere comune ma solo il proprio interesse e per questo racimolano i soldi tagliando nel sociale e nella formazione per potersi arricchire a nostro svantaggio. Ma a tutto ciò Dio verrà con il suo braccio potente a ristabilire equilibrio e riportare salute al suo popolo ammalato.
Gesù come Buon Pastore, che conosce per nome ogni sua pecora, si prenderà cura di esse. Ogni lacrima sarà asciugata, ogni ferita risanata.Gesù stesso non si è fatto raccomandare, e non ha corrotto nessuno. 
Gesù stesso si è avvicinato ai poveri, agli ammalati e ai disperati. Ha riammesso nella società gli esclusi e gli emarginati: i Samaritani, le donne, i bambini. Non ha escluso nemmeno i pubblicani e le prostitute.
Gesù non ha giudicato nessuno ma ha amato con un amore incondizionato. Per questo si è mostrato il VERO BUON PASTORE che concretizza l'amore di Dio che cerca la perduta, riconduce la smarrita, fascia la ferita, rafforza la malata.
In Cristo e per mezzo di Cristo Dio vuole che noi partecipiamo al ministero dell'unico buon pastore, Dio vuole realizzare e concretizzare la sua giustizia non senza di noi, Dio vuole che noi viviamo responsabilmente in questo mondo ricordandoci che siamo nel mondo ma non del mondo.
Dio vuole che noi siamo i suoi profeti di un futuro nuovo che è iniziato in Cristo, vuole renderci partecipi del suo nuovo mondo.
Dunque,  la chiesa, qualsiasi chiesa, non può essere fraintesa come luogo di potere o luogo di raccomandazione, ma come "LABORATORIO" dell'amore di Dio e della Sua giustizia, della sua pace e della sua santità.
Per questo la chiesa è chiamata ad essere una spina nel fianco a chi vuole curare i propri interessi, a chi si ingrassa mentre gli altri muoiono di fame e soffrono.
Le ingiustizie sono ingiustizie e Dio non ama le persone corrotte che non seguono i suoi ordini, soprattutto, se sono in alto. Ma in ogni caso, ognuno di noi è responsabile della sua condotta, a maggior ragione se si trova in autorità,  e dovrà rendere conto a Dio di ogni atteggiamento non PROPRIO CRISTIANO. Ad ogni modo lasciamo che Il Signore guidi e curi il suo popolo, smarrito o abbandonato o malato, sarà ritrovato e sanato....questa è la BUONA NOTIZIA!

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