AVERE FASCINO

Oggi nessuno assumerebbe Giovanni Battista. Nessuna chiesa vorrebbe avere qualcuno come lui. Era un disastro nelle pubbliche relazioni: “Era vestito di pelo di cammello, con una cintura di cuoio intorno ai fianchi, e si nutriva di cavallette e di miele selvatico” (Marco 1:6). Chi vorrebbe vedere un tizio del genere in chiesa?
E il suo messaggio era rozzo quanto il suo abbigliamento: “Ravvedetevi”. Era diretto, senza peli sulla lingua. Gli importava soltanto che rinunciassi al peccato e ti mettessi a posto con Dio. No, nessuno oggi vorrebbe il Battista.
Aveva pochi amici e molti nemici, ma chi l’avrebbe detto? Si convertirono centinaia di persone: “E tutto il paese della Giudea e tutti quelli di Gerusalemme accorrevano a lui ed erano da lui battezzati nel fiume Giordano, confessando i loro peccati” (Marco 1:5).
Come si spiega un tale successo? Certamente non era dovuto al suo abbigliamento. E nemmeno al denaro o alla posizione sociale, perché non possedeva né l’uno né l’altro. Che cosa aveva allora? Una parola: “Santità”. E ricorda a noi questa verità: “C’è FASCINO nella santità”.
Non hai bisogno di essere come il mondo per avere un impatto sul mondo.
Non devi essere come la folla per cambiare la folla. Non devi abbassarti al loro livello per innalzarli al tuo livello.
E non hai bisogno nemmeno di essere stravagante. Non hai bisogno di indossare peli di cammello e di mangiare insetti. La santità non cerca di essere eccentrica. La santità cerca di essere come Dio. Vuoi fare una differenza nel tuo mondo? Vivi una vita santa.

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