Archeologia Biblica-re Ezechia.

 

Gli scavi di Ophel, ai piedi della parete meridionale del Monte del Tempio, condotti dall’Università Ebraica di Gerusalemme sotto la direzione di Eilat Mazar, hanno portato alla scoperta di un sigillo reale del re Ezechia.
Il reperto ha le dimensioni di un’unghia: 9,7 x 8,6 millimetri ed è di forma ovale. Su di esso gli artigiani, con capacità che ancor oggi lasciano strabiliati, hanno inciso una scritta di 13 x 12 millimetri.
Intorno compare ancora il segno lasciato dal telaio dell’anello sul quale era stato fissato il sigillo.
L’iscrizione, in alfabeto ebraico antico, recita: “Appatenente a Ezechia, (figlio di) Ahaz re di Giuda”.
Vi è inciso anche un sole con due ali rivolte verso il basso, affiancato dall’ankh simboleggiante la vita.

E’ chiaro che Ezechia adottò l’iconografia egiziana, ma questo non vuol dire che lui adorava le divinità egiziane. Ezechia fu un devoto seguace di Yahweh (DIO) e nessun adoratore del sole. E questa sua fede in Dio fu rafforzata dopo la sua miracolosa guarigione narrata nella Bibbia in (Isaia 38)
La compatibilità di tale iconografia del sole con la religione yahwistica è vista in un paio di punti della Bibbia. Per esempio, il (Salmo 84:12) dice: “Perché Dio, il SIGNORE (Yahweh), è sole e scudo”. In Salmo 89:36 “la sua discendenza durerà in eterno
e il suo trono sarà davanti a me come il sole”. (Salmi 37:6) “Egli farà risplendere la tua giustizia come la luce, e il tuo diritto come il sole di mezzogiorno.” In Malachia 4.2, Yahweh dichiara:”Ma per voi che avete timore del mio nome spunterà il sole della giustizia, la guarigione sarà nelle sue ali; voi uscirete e salterete, come vitelli fatti uscire dalla stalla. “.
Questi versi si riferisce probabilmente al disco solare alato come simbolo dell’autorità persiana, poiché i persiani spesso raffiguravano la loro divinità Ahura Mazda in quel modo. I Persiani erano anche contenti di identificare Ahura Mazda con alcune divinità “compatibili” dei loro popoli soggetti, essendo Yahweh una di queste divinità.
Il profeta Malachia, quindi, molto probabilmente vede la benedizione di Yahweh sui suoi devoti che viene attraverso il favore della Persia. L’iconografia della Persia è, quindi, battezzata nello Yahwismo in modo tale da fornire un cifrario compatibile per il proprio favore di Yahweh. L’iconografia su questa bolla potrebbe benissimo fare la stessa cosa: usare simboli egiziani comuni al servizio dello yahvismo.

È importante capire questi simboli nella giusta luce, per non interpretarli secondo un contesto sbagliato.
Non solo il sole, rappresenta le provviste di Dio, e le ali rivolte verso il basso, la Sua protezione, come se fosse pronto ad abbracciare e scudo, ma poiché Dio diede ad Ezechia un segno nel sole che sarebbe stato guarito, per lui, avrebbe stato doppiamente rappresentativo della protezione e cura di Dio!
L’associazione di questi ankh con il sole protettore e i suoi raggi di benedizione e disposizione ribadisce il riferimento alla sua guarigione.

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