PRIMO VOLO (Deuteronomio 32:11;33:27)

Appollaiata sul fianco scosceso della montagna dolomitica, a più di 1800 metri di altitudine, nella solitudine profonda delle alpi a sud dell’Austria, ha fatto il nido una coppia di aquile. È l’orgoglio e l’attrattiva di quel paesino d’alta montagna, da cui osservo con il cannocchiale il va e vieni di questi grandi uccelli da preda. Questa mattina sembra regnare una grande eccitazione nel nido in cui distinguo nettamente due piccole teste. Improvvisamente i due aquilotti vengono precipitati dalla coppia giù dal pendio scosceso. Dapprima cadono come sassi, agitando le loro alucce in maniera disordinata e del tutto inefficace. Poi si mettono a muoverle regolarmente. La discesa degli aquilotti si ferma a 20 metri dal suolo e incomincia la loro risalita. In quel momento appaiono, come un lampo, i due genitori ed interrompono la prima lezione ponendosi ciascuno al di sotto di un aquilotto per ricondurli al nido sul loro dorso. Questo episodio mi ha fatto pensare al modo con cui talvolta Dio insegna ai Suoi figli ad usare le «ali della fede». Egli permette che precipitino in circostanze difficili. Non potendo più controllare la situazione essi impareranno a confidarsi nelle promesse divine. Scopriranno bel presto che Dio è presente sotto di loro, che spiega la Sua protezione come le ali dell’aquila. Contare soltanto sul Dio invisibile, è per il credente un’esperienza insostituibile. Il Suo scopo, strappandoci dal nostro morbido nido, è di fortificare la nostra fiducia nella Sua fedeltà e nel Suo Amore.

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