“APPARENZA DI MALE”

 

Per “APPARENZA DI MALE” si intende qualcosa che non è male in se stesso, ma potrebbe apparirlo e dunque portare scandalo alla testimonianza cristiana (1° Tess. 5:22).
Ad esempio, che un giovane fratello abbracci affettuosamente una sorella anziana non sarà probabilmente considerato un fatto scandaloso, ma lo stesso gesto verso una giovane sorella potrebbe essere male interpretato da quest’ultima o da qualcun’altro, pur non essendoci sotto alcuna intenzione malvagia. Inoltre, ci sono delle “convenzioni culturali” che dobbiamo rispettare con tutti, specialmente con gli stranieri. Per cui, a causa delle nostre reciproche “debolezze”, occorre usare la giusta attenzione e delicatezza nel parlare, nel comportarsi, nel vestirsi affinché non siamo di ostacolo (intoppo o scandalo) ai più deboli (Romani 14:13, 15, 21).

– Come dobbiamo invece comportarci verso qualcuno colto in atteggiamenti non proprio edificanti o apparentemente “peccaminosi”?
Qui la maturità impone una “differimento del giudizio” fino a che le apparenze non siano decisamente provate. Occorrerà un franco dialogo (se c’è confidenza con la persona) oppure consigliarsi con il pastore, mantenendo uno spirito di preghiera (1° Giovanni 5:16; Giacomo 5:20); e comunque non siamo autorizzati a spargere maldicenze e calunnie su nessuno!
Ammesso e non concesso che qualcuno abbia fatto uno sbaglio, tuo dovere è di aiutarlo a rialzarsi e non di affossarlo definitivamente (Galati 6:1,2)!
Ricordati che ti sarà rimisurato con la misura che usi per gli altri (Matteo 7:1,2).
Conviene dunque essere benevoli e misericordiosi, come Gesù lo è con noi. Di solito siamo molto tolleranti con chi ci è simpatico, e intolleranti verso gli altri…

– In caso invece di recidiva?
Allora sarà la Chiesa ad applicare la disciplina del caso (Matteo 18:15-18).

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