Indonesia: colpita una chiesa partner di Porte Aperte

 

L’Indonesia è scossa dalla sequela di attentati terroristici. Tra le chiese attaccate c’è anche una comunità che collabora con Porte Aperte, il cui pastore aveva seguito i nostri corsi di preparazione alla persecuzione.

L’Indonesia è scossa dalla sequela di attentati terroristici. Ieri i membri di un’intera famiglia (compresi bambini) si sono fatti esplodere nei pressi di una stazione di polizia, attentato che segue quello alle 3 chiese di domenica, in una progressione che ha già dato prova di essere una precisa strategia terroristica rivendicata da affiliati allo Stato Islamico. Una chiesa cattolica (Santa Maria), una protestante (Chiesa Cristiana Indonesiana – GKI) e una pentecostale (Chiesa Pentecostale di Surabaya) sono state i bersagli di questa ferocia, con almeno 14 vittime e svariati feriti.

La Chiesa Pentecostale di Surabaya collabora con Porte Aperte da tempo. Il pastore Yonathan ci ha riferito che la guardia di sicurezza (Min, 52 anni) è morta nell’attentato, assieme a 4 membri di chiesa. La comunità è scioccata, ferita e in angoscia. Tra le vittime c’è anche Daniel, un ragazzo di 17 anni che ha tentato di evitare che il mezzo dell’attentatore varcasse il cancello di entrata della chiesa: “Se non fosse stato per il suo coraggio, le vittime sarebbero state molte di più”, molti hanno commentato nei social media.

Il pastore Yonathan, che ha frequentato i nostri corsi Resistere nella tempesta (preparazione alla persecuzione), ci ha detto di aver riunito la chiesa per pregare subito dopo l’attacco. Ha incoraggiato i fratelli e le sorelle a vedere l’incidente come una preparazione ai tempi che verranno: “Dobbiamo stare ancor più vicini a Dio. Qualcuno potrebbe aver paura di lodare Dio in chiesa, ma noi non possiamo farci vincere dalla paura”, ci ha detto. “Per favore pregate per i fratelli e sorelle della chiesa affinché possano crescere più forti nella fede. Il pericolo maggiore è allontanarsi da Dio. Potremmo non conoscere o capire le Sue vie, ma Lui è un Dio buono, sempre”.

La polizia ha dichiarato che gli attentatori erano una famiglia: Dita Supriyanto (47), sua moglie (43) e i loro 4 figli di 8, 12, 16 e 18 anni (2 femmine e 2 maschi). Dita, che è la mente dell’attentato e leader di un gruppo terroristico locale affiliato all’ISIS, ha fatto scendere la moglie e le 2 figlie (8 e 12 anni) nel parcheggio della Chiesa Cristiana Indonesiana, ha poi proseguito fino all’entrata della Chiesa del pastore Yonathan dove si è fatto esplodere, mentre i figli maschi si dirigevano verso la Chiesa Cattolica di Santa Maria con lo stesso scopo. Preghiamo per i fratelli e sorelle colpiti, ma preghiamo anche per i persecutori, per le intere famiglie radicalizzate convinte di servire un qualche dio feroce e distante: che possano incontrare il Dio della pace e convertirsi all’Amore vero.

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