Un principio doloroso, fino a quando non invocò Dio!

 

[[1 Cronache 4:9-10]] *Iabes fu più onorato dei suoi fratelli; sua madre lo aveva chiamato Iabes, perché diceva: «L’ho partorito con dolore». Iabes invocò il Dio d’Israele, dicendo: «Benedicimi, ti prego; allarga i miei confini; sia la tua mano con me e preservami dal male in modo che io non debba soffrire!» E Dio gli concesse quanto aveva chiesto.*

La breve storia di quest’uomo, “Iabes”, ha un esordio doloroso ma anche unaltrettanto lieto fine. La madre ne custodisce il ricordo del travaglio tale, da spingerla a chiamare questo suo bambino:” ho partorito con dolore” ovvero “Iabes”. Vi sono stralci di vita, gente che porta dentro di se l’anima ferita, lacerati nel profondo, nei quali il loro dolore affonda le proprie radici fin dall’infanzia. Ci sono madri che ne conservano la memoria, mentre alcuni figli testimoniano con la loro stessa vita il dolore in ogni sua forma. Eppure pochi sanno che, non importa l’entità, né la natura del male che è ricaduto come una macchia sul futuro della nostra eredità( figli); in quanto la sorte, il destino, la fortuna può dominare il nostro presente FIN QUANDO NON SI INVOCA DIO! Immaginate per un momento di essere chiamati dalla propria madre “dolore mio”! Forse caro lettore, immedesimarsi in questa similitudine non ti è difficile, proprio perché come figlio, come uomo o donna, come padre o madre e come marito o moglie, tu stessa hai prodotto solo dolore a chi ti è stato accanto. Anche se partoriti con dolore, come Iabes, è possibile cambiare i nostri giorni, il nostro domani con una semplice preghiera. Invocare Dio d’Israele, non è poi così difficile come fosse Egli un dio troppo distante, in quanto il Suo nome è anche l’Emmanuel, ovvero “Dio con noi”. Iabes l’invocò perché decise di non soffrire più e, scelse di essere aiutato dal solo che poteva farlo, Dio! Nel Vangelo di
Giovanni 14:14, Gesù ebbe a dire:”Se mi chiederete qualche cosa nel Mio Nome, IO la farò.”
Dio ci benedica.

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