QUANDO DIO CI CHIAMA AD AGIRE David Wilkerson

 

Avrai sentito parlare della preghiera di fede, ma credo ci sia un’immagine specchio di questa preghiera che sia basata sulla carne, la preghiera dell’incredulità. Questa preghiera e completamente inaccettabile per Dio; infatti, la Scrittura dice che è peccato davanti ai suoi occhi.

Mosè, un uomo devoto e di preghiera che aveva seguito la chiamata di Dio passo dopo passo arrivò ad un momento di crisi nella sua vita. Gli Israeliti erano inseguiti dal Faraone e non c’era speranza di scappare se non passando per il Mar Rosso. Mosè sapeva in cuor suo che questa crisi era stata causata da Dio e poiché, le grida di panico di migliaia di centinaia di persone risuonavano alle sue orecchie, si ritirò in una collina isolata per gridare a Dio in preghiera. Dio non prese bene quel grido che Mosè fece in quella notte perché nel suo cuore c’era un evidente radice di incredulità.

Dubito che tu abbia mai sentito il Signore che ti dice: “Smetti di gridare e smetti di stare in ginocchio”. Ma il Signore sgridò Mosè: “Perché gridi a me?” (Esodo 14:15). Il significato Ebraico letterale di questo verso è: “Perché stai urlando a me?”

Perché Dio avrebbe detto così a Mosè? Perché quando Dio chiamò Mosè per liberare Israele, egli promise che gli avrebbe dato una voce che il popolo avrebbe ascoltato (leggere Esodo 3:18). Tuttavia, Mosè rispose con incredulità: “«Ma ecco, essi non mi crederanno e non ubbidiranno alla mia voce, perché diranno: “Il Signore non ti è apparso”»” (4:1).

Pensa a quanto fosse folle l’incredulità di Mosè. Per la potenza di Dio, aveva operato incredibili meraviglie e più avanti avrebbe sperimentato l’intimità faccia a faccia con Dio. Ma qui presso il Mar Rosso, esitò in preda all’incredulità e Dio comandò: “Prendi autorità spirituale su questa crisi e vai avanti con fede. Fra poche ore da adesso starai danzando di gioia”.

Quando affrontiamo un momento di crisi, potremmo convincere noi stessi che quella preghiera sia la cosa più importante da fare. Ma giunge il momento in cui Dio ci chiama ad agire, ad ubbidire alla sua Parola in fede, per evitare che la nostra preghiera venga offerta nell’incredulità.

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