*NON PIANGERE*

Gesù comprese subito quale profondo dolore era presente in quel corteo funebre. Il riverente silenzio della folla e la sofferenza di quella madre fecero nascere in Lui una grande pietà. Egli, come dice il profeta Isaia, fu: *“Uomo di dolore, familiare con la sofferenza”.*
Le parole “non piangere” sono senza efficacia sulle labbra dell’uomo, ma sulla bocca di Gesù diventano un balsamo che lenisce ogni ferita. Da allora quelle parole hanno confortato migliaia di cuori afflitti. Egli è la Vita e l’incontro con Lui cambia sempre le situazioni più disperate.
Cristo conduce dalla tristezza alla gioia! Quel corteo funebre incontrò il corteo della vita: Gesù! Tutto cambiò. Il sorriso tornò sulle labbra di tutti, la gioia invase i cuori e la vita tornò a splendere in tutta la sua bellezza nel corpo di quel giovane. Le parole di Gesù possono ancora oggi creare vita spirituale ai cuori corrotti e morti, con la stessa facilità con cui la vita fu resa a quel giovane. Egli ti viene incontro, si avvicina a te, ti vuole toccare e darti vita abbondante!
(G. Mistretta)

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