LAVORA PER L’UNITÀ “ACCOGLIETE CHI È DEBOLE NELLA FEDE”. ROMANI 14:1

Nel I secolo d.C. città come Roma attiravano persone diverse per cultura, lingua, religione, usi e costumi. Di conseguenza, la chiamata della prima chiesa a “fare discepoli da tutte le nazioni”, talvolta, portava a liti e confusione. Per esempio, alcun credenti continuavano ad osservare il riposo Sabbatico; altri non mangiavano carne e volevano rimanere vegetariani. Per questa ragione Paolo scrisse: “Accogliete colui che è debole nella fede… ma non per sentenziare sui suoi scrupoli”. Osserva, non ha detto di tollerare o sopportare, bensì di accogliere, accettare, riconoscere ed essere indulgenti verso chi non è identico a noi. Anche se le questioni che affrontiamo oggigiorno sono diverse da quelle della chiesa primitiva, è facile diventare strumenti di divisone e critici severi. Ma ricorda, “Ciascuno di noi renderà conto di se stesso a Dio. Smettiamo dunque di giudicarci gli uni gli altri; decidetevi piuttosto a non porre inciampo sulla via del fratello, né a essere per lui un’occasione di caduta” (vv 12-13). Qualora differenze legittime nascano su questioni fondamentali e, non c’è possibilità di negoziare, comportiamoci da Cristiani, senza raccogliere sfide, senza criticare o guardare le persone dall’alto al basso. Satana vuole distrarci su questioni di puntiglio, mentre il Regno di Dio soffre. È invece questa l’esortazione che dobbiamo ascoltare: “Siate pieni di affetto gli uni per gli altri. Quanto all’onore, fate a gara nel rendervelo reciprocamente” (Rom. 12:10). Impara a rispettare i tuoi fratelli in fede, non per chi sono, ma perché appartengono a Dio! Paolo scrive: “Il Dio della pazienza e della consolazione vi conceda di aver tra di voi un medesimo sentimento secondo Cristo Gesù, affinché di un solo animo e d’una stessa bocca glorifichiate Dio, il Padre del nostro Signore Gesù Cristo” (Romani 15:5-6).

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