Non ci stanchiamo mai di ascoltare le storie della grandezza di Gesù di Nazaret

 

Non ci stanchiamo mai di ascoltare le storie della grandezza di Gesù di Nazaret, di come abbia scacciato i demoni, di come sia stato vittorioso su ogni sorta di tentazione, di come abbia aperto gli occhi ai ciechi, di come abbia fatto camminare i paralitici, sanato i lebbrosi, dato da mangiare alle moltitudini con pochi pani e pesci, di come abbia risorto i morti. Ma pare che ad un certo punto della storia, limitiamo questo grande e potente Salvatore! Abbiamo sviluppato una teologia personale che tende a relegare Gesù solamente a Signore dell’ambito spirituale ma non di quello naturale. Crediamo che possa perdonare i nostri peccati, calmare i nostri nervi, sollevare le nostre colpe, darci pace e gioia, offrici vita eterna, ma facciamo fatica a credere che Egli sia anche il Dio dei problemi di tutti i giorni: il Dio dei nostri figli, del nostro lavoro, delle nostre bollette, delle nostre famiglie, del nostro matrimonio. Andiamo a leggere di un uomo preoccupato che venne a Gesù a chiederGli la guarigione della figlia morente: “Ecco venire uno dei capi della sinagoga, chiamato Iairo, il quale, vedutolo, gli si gettò ai piedi e lo pregò con insistenza, dicendo: La mia bambina sta morendo. Vieni a posare le mani su di lei, affinché sia salva e viva. Gesú andò con lui” (Marco 5:22-23). Quest’uomo rappresenta la maggioranza dei cristiani. Come Iairo, sappiamo che Cristo è la nostra unica speranza; nelle nostre crisi corriamo a Lui, ci gettiamo ai Suoi piedi invocando la Sua misericordia e il Suo aiuto. Così come Iairo abbiamo una buona misura di fede. Dalle sue parole apprendiamo che egli credeva che Gesù avesse avuto potere di guarirla (v.23) e che il suo cuore rotto doveva essere pieno di speranza. Ma ad certo punto della storia Gesù permise che il tempo scadesse. E’ qui che la nostra fede viene meno. Si perde perché pensiamo che non ci sia più tempo. Vi ricordate le parole di Maria?: “Signore, se tu fossi stato qui mio fratello non sarebbe morto” (Giovanni 11:32). Gesù permise che il tempo scadesse, perché desiderava che i Suoi seguaci avessero fede nella Sua potenza risurrettiva, una fede che andasse al di là della disperazione, al di là della morte, una fede che trascendesse il tempo! Così mentre Gesù accompagnava Iairo, la gente al capezzale della ragazzina, gli mandò un messaggero a dirgli: “Tua figlia è morta; perché incomodare oltre il Maestro?” (Marco 5:35). Quanto devono esser essere sembrate definitive quelle parole: “Tua figlia è morta!” “Perché continuare a sperare se è tutto finito? “Non c’è più nulla da fare!” Oh, Fratelli e sorelle quante volte permettiamo a queste parole di risuonare nelle nostre orecchie: “Il tuo matrimonio è finito”, il tuo ministerio è morto, per tuo figlio non c’è speranza, la tua famiglia oramai è sfasciata!” Non è vero? “Perché continuare a sperare se è tutto finito? “Si, Gesù, crediamo che sei il grande dottore, il grande guaritore che niente è impossibile per TE ma per piacere fai in fretta, perché potrebbe essere troppo tardi! Quelle tremende parole non significarono niente per Gesù, che incurante disse: “NON TEMERE, SOLTANTO CONTINUA AD AVER FEDE!” Che grande lezione impariamo da Iairo. Egli non diede ascolto ai dubbi e alle voci che volevano fargli credere che non si potesse fare più nulla e continuò a confidare nelle parole di Gesù. Amico/a, se il Signore ha permesso che nonostante le tue preghiere accadesse una determinata situazione, se le cose vanno di male in peggio, se Egli ha acconsentito che arrivassi al funerale delle tue speranze, ti esorto ad avere una fede che vada oltre le circostanze. Una fede che non si arrenda difronte a nulla, non importa quanto disperata appaia la situazione. Credi con tutto il cuore che Gesù non lascerà le cose nello stesso modo perché sa quello che fa. Egli ha un piano vivificante per te e che in questo momento è all’opera su ciò a cui hai rinunciato. Non essere come quelle persone in casa di Iairo e rifiuta categoricamente la resa. Il Signore trasformerà la “morte” in vita. Il miracolo è per te! Non essere incredulo, né impaziente. Continua a confidare in Lui ed Egli ti mostrerà la Sua gloria!

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