LA MEDICINA PIÙ POTENTE!- Stefania

Ciao, mi chiamo Stefania, ho 25 anni e vorrei raccontare come la mia vita è stata #trasformata.
Provengo da una famiglia che mi ha trasmesso dei sani valori, che ancora oggi serbo dentro di me.
Nell’età adolescenziale non avevo molti grilli per la testa, però segretamente tenevo dentro un vuoto che non riuscivo a colmare, e così mi rifugiavo nell’amicizia.
Ad un certo punto della mia vita mi ritrovai ad affrontare un periodo difficile: mio nonno materno si ammalò gravemente. Il giorno del suo intervento, in un calendario cristiano lessi un verso biblico che diceva: “Non temere, soltanto continua ad avere fede” (Marco 5:36). Decisi di azionare tutta la fede che avevo dentro, nella convinzione che mio nonno non se ne sarebbe andato. Così, diversamente da tutti i miei familiari, io ero più che convinta che Dio lo avrebbe miracolato.
E invece non andò così. Mio nonno morì, lasciandomi in preda ad una forte angoscia e dolore a tal punto da decidere di allontanarmi da Dio. Iniziai a star male, la notte non riuscivo più a riposare, vedevo il volto di mio nonno ovunque, come se fosse ancora vivo. Iniziai a soffrire di attacchi di panico improvvisi e a fare uso di psicofarmaci che mi davano soltanto una serenità apparente e momentanea. Non volevo più uscire, sembrava che tutto mi remasse contro e odiavo ogni sorriso che mi circondava. Stavo per entrare in quel baratro chiamato “depressione”. La gente mi prendeva in giro dicendomi che mio nonno era in età ormai avanzata e non avrei dovuto reagire in quel modo. Perciò smisi anche di parlarne e serbai dentro il dolore profondo che provavo. Mi sentivo sola e incompresa e l’unico desiderio che avevo era rivedere mio nonno e quindi morire.
Questo mio stato continuò per sette mesi, ma nonostante io avevo lasciato la Sua mano, Dio non lasciò la mia.
Nell’agosto 2012, mentre soggiornavo presso un campeggio cristiano, ascoltai una predica che mi toccò profondamente. Sentii qualcosa che stava per esplodermi dentro e iniziai a piangere rivivendo i sette mesi precedenti come in un film. Mi resi conto che niente e nessuno poteva farmi stare bene come Gesù. Gli chiesi perciò di perdonarmi e di liberarmi da tutto ciò che mi opprimeva.
Da quell’istante, iniziai a sorridere e a sentirmi alleggerita, e così interruppi l’assunzione di quei farmaci che mi annebbiavano la mente perché non avevo più bisogno di prenderli. Stavo sperimentando l’amore e la presenza di Gesù, che è la medicina più potente che ci sia. Dio mi ha ridato la vita per la seconda volta fasciando la mia ferita. Non posso dire di essere esente da problemi, ma ora ho Gesù accanto che mi aiuta a risolverli!

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