Un cuore tranquillo è la vita di tutto il corpo, l’invidia è la carie delle ossa. (Pr 14:30).-M.L. Campus

Più comune di quanto si possa immaginare. l’invidia è il male del secolo, insieme all’orgoglio. La Bibbia mette in luce molte storie ingiuste di persone invidiose che hanno creato grossi problemi, alle persone, ai paesi, ai re, ed infine a Gesù e agli apostoli. L’invidia è un sentimento di profondo rammarico che investe una persona nel vedere, o anche solo nel sapere, che un altro è più bravo e più capace di lui: perché il suo successo negli affari è grande, perché è felice, perché la sua carriera è brillante, perché ogni cosa gli va a gonfie vele, anche la salute e la famiglia. Ciò può investire il mio cuore e la mia mente per qualche momento e questo non ci deve impressionare, ma quando il rammarico si impadronisce di tutto me stesso, tanto da diventare un disappunto astioso e pieno di bile che può sfociare in qualche azione o comportamento non corretto, allora diventa molto pericoloso, con strascico di gelosie, rivalità, dispetti e livori. Tutta la persona viene contaminata e uno rischia anche di rovinarsi la salute. Il desiderio di poter avere anche noi il bene degli altri e la loro fortuna, è disdicevole soltanto quando il successo altrui lo consideriamo un male per noi, quando appunto consideriamo il bene degli altri quale diminuzione della nostra gloria e della nostra superiorità. Allora il cuore si rattrista, sente che ci viene rubata la stima che ci è dovuta, le nostre parole e i gesti diventano vivaci, senza ritegno, e tutto ci crea una malinconia infinita. Il nostro io, il nostro orgoglio, sono feriti mortalmente. Il mio cuore diventa una fontana che butta in abbondanza odio, maldicenze, mormorazioni, giudizi avventati e perversi. L’invidia non appartiene ai figli di Dio, e nemmeno la gelosia che purtroppo combina molti disastri a persone e cose. Se cadiamo in questo grave PECCATO, chiediamo a Dio di aiutarci a provare gioia ed amore e gioire con le persone che possono anche essere più brave di noi, questo non significa abbassare nessuno, ognuno ha i suoi doni e i suoi talenti… grazie a Dio. “E SE UN MEMBRO SOFFRE, TUTTE LE MEMBRA SOFFRONO; MENTRE SE UN MEMBRO È ONORATO, TUTTE LE MEMBRA NE GIOISCONO INSIEME.”

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