Non sempre è facile accettare di essere criticati o ripresi.-M.L. Campus

Ho detto a mio marito che si interessa poco della casa, spesso trascura piccoli lavoretti, che prenderebbero si e no dieci minuti di tempo per risolverli, come un rubinetto che gocciola; una lampadina da sostituire e così via….
Seccato mi ha risposto che dovevo accontentarmi, perché lui aveva altre cose da fare. Gli ho fatto capire che quei problemi avrebbero portato disagio anche a lui e così, piano piano si è convinto ed ha sistemato tutto, perché poi è molto capace quando vuole.
Ma li per li, si è sentito frustrato e disturbato da una semplice richiesta, si è sentito sminuito e criticato, ma in realtà era il suo stato interiore ad essere già leso.
La suscettibilità è un atteggiamento che a volte può diventare seccante per gli altri, ma anche per sé stessi. Non si vive bene prendendosela per tutto quello che ci viene detto o fatto. Anche per le minime cose.
Suscettibilità= viene definita: Ipersensibilità narcisistica
legata all’immagine di sé.
Siamo tutti più o meno suscettibili e le nostre reazione dipendono dalla sensibilità. Il comportamento della persona suscettibile consiste da bambino nel tenere il cosiddetto “broncio”. Ad esempio sbattere i piedi per terra o piangere. Da adulti il comportamento è meno infantile, ma ugualmente la persona può impuntarsi, urlare, reagire in maniera eccessiva tenuto conto delle circostanze.
Di solito si accusa l’altro di essere sgarbato, e di assumere nei propri confronti un comportamento negativo. Ma perché si accusa l’altro in questo modo e si interpretano in maniera negativa parole o altri comportamenti? Al fondo di tutto c’è una mancanza di autostima. Si tratta di proiezioni negative relative a presunti attacchi che le persone suscettibili ritengono rivolti verso di sé, mentre invece la causa di tutto risiede dentro di loro.
La persona suscettibile non è in grado di accettare una considerazione negativa di se stesso e allora investe tutte le sue energie a ricercare una gratificazione dall’altro. Se la persona non si stima, non si vuole bene, accade che debbano essere gli altri a farsi carico di questo. Succede allora che se una persona suscettibile riceve un’offesa, la stima di sé subisce un duro colpo e quindi reagisce in maniera inappropriata suscitando ulteriori critiche, che quindi diventano, in qualche modo, legittime e si instaura allora un circolo vizioso che conduce la persona a volersi sempre meno bene e a stimarsi sempre di meno.
Bene, questo è il quadro. I figli di Dio non dovrebbero soffrire di questa PATOLOGIA, ma se per caso qualcuno ne è vittima, vada direttamente alla fonte ed impari da Gesù:” Imparate da me che sono umile e mansueto di cuore, e riceverete riposo alle anime vostre”.

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