APOCALISSE 4 Nuove esperienze spirituali

C’è chi ritiene che questo testo abbia un significato piuttosto controverso.
Essendo interessati a crescere nella Grazia, troviamo nell’esempio fornito dall’apostolo delle valide indicazioni per la nostra crescita spirituale. Giovanni, confinato a motivo dell’Evangelo, vive in comunione con Dio e sperimenta la Gloria, rapito in Ispirito. Aveva già realizzato delle fenomenali esperienze spirituali (cfr. 1 Giovanni 1:1): presente alla Trasfigurazione, alla risurrezione della figlia di Iario, all’agonia nel Getsemani; nel Cenacolo posò il capo sul petto del Maestro, ai pie’ della croce gli venne affidata la madre di Gesù, al sepolcro realizzò la resurrezione di Cristo, venne addirittura definito “il discepolo che Gesù amava”. Era forse appagato da tutte queste esperienze? No!
C’era dell’altro! E Giovanni rimanendo in stretta comunione con il Signore riceve e descrive una rivelazione tutta nuova.
Vede i cieli aperti, ode la voce celeste: “Sali qua”, riceve visioni e annunci; vede in modo chiaro l’organizzazione celeste, l’economia della Gloria, Dio, il Suo Trono, i ventiquattro anziani, le quattro creature viventi che osannano, si prostrano e adorano.
Vede il libro sigillato; riconosce Gesù e comprende il ministero dell’Agnello immolato ma vittorioso “Leone della tribù di Giuda”. Realizza, infine l’escatologia della Chiesa ed altre realtà gloriose.
Anche noi siamo invitati a nuove esperienze spirituali, ma dobbiamo compiere lo stesso cammino dell’apostolo. Bisogna rimanere fedeli sapendo soffrire nelle difficoltà, con la gioia spirituale che si traduce in vita vissuta nello Spirito Santo.
Cerchiamo le cose di sopra! (cfr. Colossesi 3:1-2). Colui che dice: “Sali qua”, crea anche le condizioni adatte in vista di un servizio efficace…, ora dipende da noi.

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