DIO SUSCITÒ UN UOMO by David Wilkerson

Ai tempi di Neemia, le mura di Gerusalemme erano in rovina, la città era
letteralmente costituita da un mucchio di pietre. La chiesa era completamente
ricaduta nel peccato e non vi era più alcuna testimonianza. Israele era
seriamente perseguitato da gente malvagia che stava al potere e che vanificava
ogni cosa che il popolo tentava di intraprendere.

Come reagì Dio in un tale periodo di rovina? Mandò un esercito ben addestrato
ad aiutarli? Mandò una guardia del palazzo ad attaccare i nemici in vista? No,
Dio suscitò fra loro un uomo, Neemia.

Neemia fu un uomo che aveva in cuore il peso di Dio. Egli passò gran parte del
suo tempo in preghiera, digiunando e struggendosi, perché il suo cuore era
rotto per la condizione in cui Israele versava. Neemia scavava continuamente
nella Parola di Dio, comprendendone le profezie ed i movimenti nello Spirito.

Sebbene Neemia servisse il coppiere del Re di Persia, egli rimase separato
dalla malvagità che lo circondava. In mezzo a tutta quella sensualità,
immoralità e assoluta mancanza del timore di Dio che stava prendendo piede in
Israele, egli mantenne le sue vie sante e pure camminando con il Signore.
Infatti, chiunque lo sentisse predicare veniva purificato nell’anima.

Ben presto un risveglio di santità cominciò a diffondersi nel paese. “I
sacerdoti e i Leviti si purificarono e purificarono il popolo, le porte e le
mura” (Neemia 12:30). La casa di Dio venne purificata anch’essa togliendo via
ogni carnalità. Neemia inviò operai nel tempio dicendo loro: “voglio che
ogni oggetto immorale venga gettato fuori di qui. Non voglio lasciare niente di
ciò che abbia a che fare con l’idolatria o la sensualità” (vedi Neemia
13:8-9).

Amato, questo è il concetto di risveglio! Si tratta semplicemente di
sgomberare ogni stanza del nostro cuore che non è ancora pulito e santificato.

Dov’è che Neemia ottenne una tale autorità spirituale riuscendo ad ammonire i
magistrati e riportare il timore di Dio nel tempio? Non fu il re a dargliela o
il vescovo di qualche chiesa e non la imparò nemmeno ad una scuola Biblica.

No, Neemia ottenne questa autorità sulle ginocchia, piangendo, struggendosi e
aspettando di conoscere il pensiero di Dio. E poiché era un uomo di preghiera
era in grado di confessare i peccati di un’intera nazione: “Siano i tuoi
orecchi attenti, i tuoi occhi aperti per ascoltare la preghiera che il tuo
servo ti rivolge adesso, giorno e notte… confessando i peccati dei figli
d’Israele… abbiamo peccato io e la casa di mio padre. Abbiamo agito da
malvagi contro di te, e non abbiamo osservato i comandamenti, le leggi e le
prescrizioni che tu hai dato a Mosè, tuo servo” (Neemia 1:6-7).

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