“È bene aspettare in silenzio la salvezza del Signore”(Lamentazioni 3:26)

 

Abbiamo mai considerato quanto sia difficile stare zitti dinanzi a chi ci accusa, tralasciando ogni tentativo di difesa? Di fronte a maldicenze, offese personali o insinuazioni ci mettiamo prontamente a difendere la nostra integrità morale, così preziosa agli occhi nostri. E se ci si prospetta una situazione delicata e di difficile soluzione, immediatamente pensiamo di toglierci dai guai risolvendo la questione con le nostre forze. Il Signore, però, ci insegna ad aspettare. Aspettare?! Ma…io non faccio altro che cercare una soluzione! No: “Aspetta in silenzio la mia salvezza”. Lo so che non è facile, perché questo consiglio si scontra in maniera violenta con gli impulsi della nostra natura, specie in una società come quella in cui viviamo, dove sono apprezzate l’aggressività e la determinazione con cui si affrontano le situazioni. Eppure, quando Dio si mette all’opera, ogni difficoltà scompare, ogni perplessità si dissolve. Si tratta dunque di un consiglio veramente prezioso per una vita di fede, costellata di vittorie. Anche il popolo di Israele dovette imparare questa lezione quando venne a trovarsi dinanzi al Mar Rosso. Il Signore gli fece comprendere quanto fosse importante un’attitudine fiduciosa, in attesa della Sua risposta: “Il Signore combatterà per voi e voi ve ne starete tranquilli” (Esodo 14:14). Fratelli amati, lasciamo che Egli operi in noi! Quando l’ansia ci assale, quando vorremmo reagire ad una situazione che riteniamo insostenibile, sediamoci in solitudine e mettiamo la nostra bocca nella polvere, proprio come consigliava Geremia. Forse è difficile, ma possiamo e dobbiamo imparare questa lezione così preziosa ed importante: avere fiducia in Lui, perché Egli “è buono con quelli che sperano in Lui”(v. 25).
Dio ti benedica.

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