DIO DI OGNI CONSOLAZIONE

“Consolazione” è una parola particolarmente dolce. Trasmette una sorta di armonia e di quiete a coloro che sono in difficoltà. E quante persone si trovano ogni giorno nella prova e hanno bisogno di essere consolate! Uomini e donne scaraventate nel dolore e nell’ angoscia. Non vi è famiglia che non sia toccata dalla sofferenza. Sono tante le persone schiave delle circostanze di una vita che si mostra sempre troppo difficile e dolorosa per loro. E quanti ancora nel mondo, sono affranti e soggiogati dalla povertà. Ma la parola di Dio dichiara: “Io sono colui che vi consola”. Molti pensano che la parola consolazione esprima una semplice condoglianza, che significhi stare accanto a chi soffre e piangere con lui, commiserandolo, ma senza compiere nulla per sollevarlo realmente. La consolazione di Dio non è una manifestazione di solidarietà così astratta e sentimentale; non si limita all’auspicio che una determinata situazione possa evolversi positivamente, né si riduce a formule di circostanza. L’ingorgo sentimentale che comprime il nostro cuore nel momento di esprimersi di fronte al dolore spesso non si risolve che in una serie di stereotipate frasi consolatorie. Ma il Signore non utilizza i nostri metodi; non siede mai al nostro fianco arrendendosi di fronte alle difficoltà. Egli viene per liberarci, per farci uscire dalla schiavitù, per renderci vittoriosi sulla prova e sulla sofferenza: è questo che produce vera consolazione. Nella consolazione biblica è sempre presente il concetto di forza. Nessuna catena è senza speranza sotto i cieli dell’amore divino. Le stelle splendono persino nella prigione più buia. Non c’è segreta in questo mondo nella quale non giunga ai reclusi il messaggio divino: “Io, io sono colui che vi consola”.

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