In questo passaggio della Scrittura sono menzionate le peculiarità del coccodrillo perché ne possiamo trarre un ammaestramento prezioso. Dopo aver posto l’accento sulle prerogative di questo animale, la Bibbia afferma risolutamente che è vana la speranza di chi lo assale. “Davanti a lui si fugge terrorizzati”, tale è la descrizione del timore che pervade le altre creature quando il coccodrillo fa la sua apparizione. Se ogni tentativo di assalire questo rettile è destinato all’insuccesso, quanto più sarà inutile pretendere di lottare contro Dio, il suo Creatore. Giobbe stava commettendo proprio questo errore: la sua sfida rivolta a Dio rasentava l’assurdo. In pratica, egli pretendeva di collocarsi allo stesso livello del Signore; un santo timore è, invece, la giusta reazione di fronte alla presenza e alla manifestazione divina. La Bibbia mostra chiaramente quale dev’essere il rispetto reverenziale da mantenere dinanzi al Signore. Gli angeli fedeli, che hanno serbato la loro integrità primitiva, si esprimono cosi: “A colui che siede sul trono, e all’Agnello, siano la lode, l’onore, la gloria e la potenza, nei secoli dei secoli” (Apocalisse 5:13) I demoni, invece, sono presi dal panico: “Quando vide Gesù da lontano, corse. gli si prostrò davanti e a gran voce disse: Che c’è fra me e te, Gesù, Figlio del Dio altissimo? Io ti scongiuro, in nome di Dio, di non tormentarmi” (Marco 5:6, 7) I credenti dinanzi alla presenza di Dio esultano di gioia “…per voi che avete timore del mio nome spunterà il sole della giustizia, la guarigione sara nelle sue ali; voi uscirete e salterete, come vitelli fatti uscire stalla” (Malachia 4:2). Gli empi, invece, tremeranno dinanzi al Signor “Egli parlerà loro nella sua ira, e nel suo furore li renderà smarriti” (Salmo 2:5).
Facciamo tesoro di questo insegnamento…impariamo a servire il Signore con timore e a gioire con tremore.
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