Se dopo aver pregato le tue emozioni sono ancora in subbuglio, prega ancora. Educandoti alla disciplina della preghiera frequente, scoprirai la capacità di rimanere calmo e sereno. Mentre sei in attesa davanti al Signore, troverai liberazione dalla morsa della paura. Potresti essere tentato a pensare che la tua preghiera non abbia funzionato o che in qualche modo tu abbia fallito, perché l’ansia è tornata non appena hai detto “Amen”. Considera il persistere dell’ansia come un indicatore del fatto che hai bisogno di trascorrere più tempo con Dio; esaminando tutti gli aspetti del problema, confessando a Lui quanto esso ti affligga, talvolta ammettendo perfino che hai paura che Lui non intervenga in tempo. Avere una profonda e persistente inquietudine per un problema, non è come preoccuparsi.
La preoccupazione è scegliere di agitarsi invece di lasciare tutto a Dio. Quindi se tendi a preoccuparti molto, prega molto. Prega: “Signore, questo è un tuo problema. Prendilo nelle Tue mani. Fammi conoscere che cosa vuoi che io faccia se devo prendere parte alla soluzione. Lasciandolo a Te, io lo considero risolto”. A quel punto esercita la tua mente a non preoccuparti e a non continuare a cercare risposte o possibili soluzioni. Tu hai risolto il problema lasciandolo a Dio e il tuo compito adesso è di aspettare la Sua guida. Quando Lui vuole che tu agisca, Egli te lo farà capire chiaramente. Quando attendi alla Sua presenza, Egli dirigerà i tuoi pensieri al passo successivo da compiere. E se Lui non ti spinge a fare nulla, allora non fare nient’altro. Egli se ne farà carico, da quel momento.
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