Poiché neppure i suoi fratelli credevano in Lui…..

Questo verso mostra l’incredulità dei fratelli di Gesù per l’opera che svolgeva e la loro critica verso di lui. La stretta famiglia di Gesù, i suoi fratelli, non credeva in lui né al suo ministero spirituale. Un vero proverbio ricordato da Gesù detta così, “In verità io vi dico, che nessun profeta è ben accetto nella sua patria” (Luca 4: 24), questo è vero di più ancora nella propria casa e, quanto più ai nostri giorni, dove regna tanta incredulità.
Molti credenti, possono dire per esperienza personale, che essendosi convertiti, non è stato facile poter vivere insieme ai famigliari né condividere la testimonianza personale del cambiamento di fede e di vita. Chi vuol seguire con vivacità e zelo la volontà di Dio, deve aspettarsi, d’incontrare tanti ostacoli: da parenti, amici e gli stessi fratelli. Avverranno, in questi casi, disaffezioni e distacco d’affetti anche tra genitori e figli come descrive il nostro testo. Il cristiano di fatto ha bisogno di stare in guardia contro le due parti: famigliari e amici; perché la cura delle relazioni umane e famigliari può farci dimenticare la vocazione che abbiamo ricevuto. L’uomo non riceve dai suoi: dal padre e madre un’eredità spirituale, ma solo per grazia e fede personale in Cristo. “Infatti, è per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi; è il dono di Dio” (Efesini 2:8).

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