LE RICCHEZZE VERE

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“Non resto mai dal render grazie per voi, facendo di voi menzione nelle mie orazioni, affinché l’Iddio del Signor nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione per la piena conoscenza di lui” (Efesini 1:16, 17

L’apostolo Paolo prega per i credenti di Efeso affinché essi possano ricevere uno spirito di sapienza e di rivelazione, e gli occhi del loro cuore possano essere aperti, per conoscere la speranza alla quale sono stati chiamati e la ricchezza della gloria della Sua eredità. Non è strano che egli ringrazi Dio per loro, dopo aver udito della loro fede nel Signore Gesù e dell’amore per i santi, mentre forse è insolito il fatto che egli sia deciso a continuare a pregare incessantemente. Non aveva ottenuto l’adempimento alle sue preghiere, quando essi avevano trovato in Cristo l’Evangelo della salvezza ed erano stati suggellati con lo Spirito Santo? Ora, sollevato dall’ansia per loro, l’apostolo avrebbe potuto rivolgersi ad altri che non erano ancora salvati. Sembra invece che proprio ora egli faccia di questi credenti l’oggetto speciale della sua preghiera. La nostra grande preoccupazione è per quanti sono fuori dalla chiesa. Quella di Paolo, invece, è per coloro che sono all’interno di essa. Una chiesa santa significa, infatti, un mondo conquistato e un Salvatore glorificato: una chiesa mondana è l’unica cosa che può ostacolare il trionfo di Cristo. Avendo quindi udito della loro fede, l’apostolo Paolo prega che il Padre della gloria possa dare loro lo spirito di sapienza, affinché siano pienamente consapevoli di ciò che essi possiedono in Cristo. È evidente, dunque, che possiamo avere trovato nel Signore Gesù l’Evangelo della nostra salvezza e che possiamo essere stati suggellati con lo Spirito della promessa, senza avere però afferrato a quale speranza Egli ci ha chiamato e quali siano le ricchezze della Sua eredità nei santi: in altre parole: cosa abbiamo in Gesù. Questa santa consapevolezza ci deve appartenere pienamente, rispetto all’oggi e all’eternità. Questa conoscenza ci è rivelata mediante il dono della Pentecoste. Possiamo essere veri discepoli e seguaci del Salvatore e tuttavia vedere in Gesù soltanto quello che vogliamo vedere, senza riuscire a scorgere il vero spessore della Sua opera.

 

ADI

 

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