GIPSY SMITH 1860-1947


L’evangelista zigano Rodney Smith (Gipsy Smith), nacque a Wanstead (circa 11 Km a nord di Londra), nella contea dell’Essex, Inghilterra, il 31 marzo l86O.
Vide la luce in una tenda, da una famiglia Zigana e crebbe in estrema povertà: la madre costruiva cesti e chincaglierie di ogni genere, il padre suonava il violino nelle taverne del tempo.

Crebbe senza ricevere educazione di sorta, era analfabeta, e si spostava continuamente con la “carrozza” Zigana della famiglia ma in un ambiente sereno, anche se il padre entrava e usciva dalle prigioni. Fu lì che per la prima volta Cornelius, il padre di Rodney, ascoltò l’Evangelo dalle labbra di un carceriere. Appena fuori di prigione, cercò di spiegare quanto udito a sua moglie, morente di vaiolo.

La mamma di Rodney a quel punto si ricordò di un cantico che parlava di Gesù e che sentì vent’anni prima. Furono quelle parole ad accompagnarla nei suoi ultimi istanti di vita, quando disse alla famiglia presente: “Io credo in Cristo, mio Salvatore. Cornelius, sii un buon padre, Dio si prenderà cura dei ragazzi”.
Dopo la morte di sua moglie Cornelius però non cambiò affatto; un giorno, però, dopo aver incontrato per strada i suoi fratelli Woodlock and Bartholomew, anche loro alla ricerca del Signore, si recò alla Latimer Road Mission che iniziò a frequentare regolarmente con i propri sei figli. In una riunione, mentre si cantava: “Credo, credo che il Salvator per me morì…” e “C’è una Fonte che lava il peccator…”, cadde al suolo sotto la potenza dello Spirito Santo e, poco dopo, si alzò gridando a tutti: “Dio mi ha salvato, sono un uomo nuovo. Figli miei, avete un papà nuovo!”. Rodney corse fuori del locale pensando che il padre fosse impazzito. Anche i due fratelli di Cornelius si convertirono al Signore; Bartholomew quella stessa sera. Presto i tre formarono un gruppetto evangelistico: “Gli Zigani Evangelisti”.

Rodney Smith si convertì al Signore all’età di sedici anni a seguito della testimonianza del padre, di una visita alla casa di John Bunyan, e Bedford, ai cantici di Ira Sankey (compositore di inni evangelici che spesso accompagnava D.L Moody nelle sue campagne evangelistiche. N.d,T) che lo indussero a recarsi nella Chiesa Primitiva Metodista di Cambridge dove ascoltò l’annuncio dell’Evangelo. Al termine del culto fu fatto un invito al quale rispose e, mentre stava pregando, sentì qualcuno bisbigliare: “È soltanto un ragazzo zigano…”. Era il 17 novembre 1876, Quella sera la sua vita cambiò radicalmente: imparò a leggere con la Bibbia ed iniziò a raccontare la sua testimonianza nei crocicchi delle strade e, dopo aver fatto pratica predicando alle piante di un campo di rape, cominciò a farlo fuori della sua carrozza di zigano. Un giorno fu notato da William Booth che lo invitò a frequentare la Christian Mission (Missione Cristiana di Londra – più tardi denominata Esercito della Salvezza).
Gipsy Smith

Nel 1877 iniziò le sue campagne evangelistiche sotto gli auspici della Missione Cristiana. Una delle prime anime che condusse al Signore fu sua sorella minore. Predicò per sei anni lungo le strade e nelle Missioni Cristiane di Whitby, Sheffield, Bolton, Chatham, Hull, Derby and Hanley. Si sposò il 17 dicembre del 1879 con Annie E. Pennock. Insieme con lei curò la prima comunità, quella di Chatham la quale crebbe da 13 membri a 250 in nove mesi. Successivamente si spostò a Hull, dove fu chiamato per la prima volta “Gipsy”. Le riunioni di preghiera della domenica mattina erano frequentate da circa 1500 credenti e quelle di evangelizzazione, la sera, da 1000. Incontrò Moody a Londra, nel 1881, e fu per lui un’esperienza edificante e di grande incoraggiamento.
Dopo aver esercitato il suo ministerio in altre comunità, fece di Cambridge la città nella quale “stabilirsi” anche se continuò a svolgere un lavoro itinerante dal 1886 al 1888. Nel 1889 fece il suo primo viaggio negli Stati Uniti d’America. Predicò il suo primo sermone in America nella Chiesa Metodista di Brooklyn dove furono organizzate delle riunioni evangelistiche per tre settimane; poi si recò a Boston e San Francisco quindi ritornò in Gran Bretagna. A Manchester (dove qualche anno dopo conobbe Alexander MacLaren, pastore della Union Chapel della città), fu invitato dalla Missione Wesleyana per delle campagne evangelistiche.

Moglie di Gipsy Smith
Durante le serate di culto i teatri e i bar si svuotavano per frequentare le sue riunioni. Nonostante fosse sempre occupato in viaggi e campagne evangelistiche, non smise mai di visitare i campi nomadi della sua gente in ambedue le sponde dell’Atlantico. Tornò ancora negli Stati Uniti per un totale di 30 volte, con grandi risultati alla gloria di Dio. Nel 1892 a Edimburgo, Scozia, fondò la Gypsy Gospel Wagon Mission consacrata ad un’opera evangelistica nei vari campi zigani della nazione. Fu invitato in Svezia, Canada, Australia, Nuova Zelanda, Sud Africa e Francia. Predicò l’Evangelo a grandi masse e in posti diversi: dal Teatro dell’Opera di Parigi a grandi tende; da chiese sconosciute alla Royal Albert Hall di Londra; dal Texas al fronte di guerra delle truppe inglesi nella 1ª Guerra Mondiale (per questa sua opera fu insignito dell’Ordine dell’Impero Britannico da Re Giorgio VI)…. In ogni Paese e tra ogni popolazione annunciò instancabilmente l’Evangelo, portando migliaia e migliaia di anime ai piedi della croce.

La moglie di Smith, Annie, passò alla gloria nel 1937 all’età di 79 anni, mentre suo marito si trovava negli Stati Uniti. Tutti i suoi figli consacrarono la loro vita all’Evangelo, nella predicazione o nel canto. Anche Gipsy Smith era ormai anziano e malato, reduce dei traumi prodotti nel Paese dalla 2ª Guerra Mondiale e, pensando che il sole della Florida potesse recargli un po’ di salute, s’imbarcò di nuovo sulla Queen Mary alla volta degli Stati Uniti, ma, a tre ore dall’arrivo a New York, approdò nei lidi celesti della gloria, colpito da un attacco cardiaco. Era il 4 agosto1947.
Così ebbe termine la vita di un predicatore che disse: “Non ho mai frequentata Scuole Bibliche o Seminari teologici, non mi avrebbero accettato… ma sono stato ai piedi di Gesù, quello è il posto dove un credente impara di più e meglio” – “Sono un messaggero di Dio nato in una tenda Zigana e lo sono perché non è

importante il messaggero, ma il messaggio” – “La via per giungere a Dio non è Cambridge, Oxford, Glasgow o Edimburgo, Londra, Princeton, Harvard, Yale, Socrate, Platone, Shakespeare o famosi poeti, ma quell’antica collina chiamata Calvario dove Cristo offrì la Sua vita per la nostra redenzione” (His Life and Work – Echoes of Glory).
Una famiglia di Zigani
Nonostante la sua povera cultura, scrisse decine di libri, predicò l’Evangelo per 70 anni e fu apprezzato per la sua amabilità, anche se apparentemente poteva sembrare austero e di modi non troppo raffinati. Soltanto gli annali del Cielo sono in grado di riportare la cronaca del grande lavoro svolto da questo evangelista zigano.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *