POTENZA NELLA PREGHIERA by David Wilkerson

Dio è pronto a mostrarci quanta potenza abbiamo nella preghiera!

“Così Achab risalì per mangiare e bere; ma Elia salì in vetta al Karmel, si piegò fino a terra e si mise la faccia tra le ginocchia, e disse al suo servo: «Ora sali e guarda dalla parte del mare!». Egli salì, guardò e disse: «Non c’è niente». Elia gli disse: «Ritorna a vedere, per sette volte». La settima volta, il servo disse: «C’è una nuvoletta grossa come la palma di una mano” (1 Re 18:42-44).

Elia era umano ed era influenzato dalle stesse cose che influenzano noi – le stesse paure, desideri, speranze, disperazioni e bisogni – eppure le sue preghiere ottenevano risultati! Dio qui ci sta mostrando cosa fare in ogni crisi: Correre a Lui! Essere seri! Pregare affinché le porte si chiudano e si aprano! Elia pregò seriamente e continuò a pregare ed attendere finché il Signore non rispose. Egli mandò il suo servo sette volte a controllare l’orizzonte per un minimo segno.

Oggi, dopo uno o due incontri di preghiera, molliamo e ci adiriamo con Dio. Diciamo, “Non ha funzionato con me. Ho pregato e io e mio marito abbiamo ancora problemi. Ancora non ho ciò che mi serve”.

É ovvio che le persone non preghino perché pensano che non funzioni. Non sanno cosa significhi perseverare in preghiera, ritornare come Elia ogni volta con la faccia a terra. Noi definiamo ciò “afferrare Dio”. Nell’Antico Testamento viene definito “lottare con Dio”. La preghiera di Giacobbe fu “Non Ti lascerò andare finché Tu non mi abbia benedetto” (Genesi 32:26). L’attesa, i ritardi, sono per uno scopo: renderci conformi a Cristo. Non puoi trascorrere molto tempo alla Sua presenza senza iniziare a conoscerlo. Più la risposta è ritardata e con più efficacia pregherai, più Lui diventerà importante e meno lo diventerà la risposta. In un modo o nell’altro, vinci tu! 

 

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