La perplessità di Erode

Lettura biblica dall’Evangelo di Luca 9:7-9 

7 Erode, il tetrarca, udì parlare di tutti quei fatti; ne era perplesso, perché alcuni dicevano: «Giovanni è risuscitato dai morti»; 8 altri dicevano: «È apparso Elia»; e altri: «È risuscitato uno degli antichi profeti». 9 Ma Erode disse: «Giovanni l’ho fatto decapitare; chi è dunque costui del quale sento dire queste cose?» E cercava di vederlo.
Perplessità… perplesso… Il termine in questione indica una persona dubbiosa, titubante, incerta! Non sono sensazioni piacevoli; spesso quando si è incerti o dubbiosi su qualcosa, in un certo qualmodo, la pace e la tranquillità personale viene meno. Nessuno può dire di essere esente da incertezza o dubbio. In realtà il problema non è tanto passare per momenti di dubbio quanto il persistere in queste condizioni. Si dice che il dubbio è nemico della fede, ma quando si tratta di un dubbio consapevole, che porta poi allo scoprire una verità… allora il discorso è molto diverso! Anche Erode il tetrarca non era esente da queste considerazioni, infatti, come è scritto, udendo parlare di Gesù ne era perplesso. Ma quali sono i motivi generanti la perplessità di Erode?
Innanzitutto egli era perplesso perché udendo parlare di Cristo, dava maggiore credenza a quello che si vociferava sul suo conto piuttosto che sulla verità dei fatti. Qui siamo agli inizi del ministero terreno di Gesù Cristo ed è interessante considerare come la gente, vedendo il suo operato, iniziava a fare delle proprie considerazioni su questo “personaggio”; ”è Giovanni il battista…” qualcuno diceva; oppure “è Elia…” diceva qualcun altro. Tutto questo vociare sul Cristo non fece altro che alimentare la curiosità di Erode ma allo stesso tempo, come è scritto, egli ne rimase perplesso. È inutile ascoltare quello che la gente dice di Gesù, bisogna in maniera personale CONOSCERLO. Se notiamo qualche verso più avanti (v. 18-21) dello stesso capitolo, il Signore domandò ai Suoi discepoli “Chi dice la gente che io sia?”, e loro confermarono giustamente, quello che Erode aveva sentito dire: Giovanni il battista, Elia o uno dei profeti che è risuscitato. Ma quando il Cristo chiede subito dopo “E voi chi dite che io sia?”, Pietro rispose: “Il Cristo di Dio”. Mettiamo un attimo a confronto ora Erode e Pietro. Entrambi confermarono che la gente aveva più di una “teoria” su Cristo, ma mentre Erode rimase incerto e titubante, Pietro poté affermare con certezza la realtà dei fatti: Gesù è il Cristo di Dio! In effetti noi potremmo studiare da un punto di vista dottrinale e filosofico, la vita di Gesù Cristo; potremmo partecipare a conferenze e quant’altro su questo “personaggio”, ma la verità è una sola, Egli è il Cristo il Salvatore del mondo. Pietro, diversamente da Erode, aveva riconosciuto Gesù quale Egli era e lo seguiva.
L’uomo benché spesso non lo riconosca, ha bisogno di Dio, ha bisogno che Cristo entri nel suo cuore; è Lui infatti che dona la pace, la vera pace! È inutile cercare vane spiegazioni, “chi si accosta a Dio deve credere che Egli è e che ricompensa tutti quelli che lo cercano” (Ebrei 11:6). In questa frenetica vita, sfiderei chiunque a chiudere gli occhi per un attimo solo e nell’intimo del proprio cuore a dire sinceramente “Signore, fatti conoscere”, e sono persuaso che Egli non tarderà ad esaudire questa richiesta.
Ma ancora, Erode era perplesso anche perché era anche pieno delle sue convinzioni. Al verso 9 leggiamo che egli disse “Giovanni l’ho fatto decapitare; chi è dunque costui del quale sento dire queste cose?”. Quasi come a dire: “fra tutte le voci su questo Gesù, io credo che Giovanni il battista c’entri qualcosa. Ma l’ho fatto decapitare… allora chi è costui?”. Ancora una volta quello che era importante da fare non viene fatto. Invece di incontrare Gesù personalmente Erode inizia a farsi delle teorie proprie basate sui propri ragionamenti. Ma qual è la verità? “La tua Parola è verità” (Giovanni 17:17). La Parola di Dio, la Bibbia, è la verità. Oggi come oggi questo “libro” è il più venduto al mondo; milioni e milioni di copie vengono ogni giorno stampate, vendute e anche lette. Ma se ci si accosta a questa Parola come a semplice letteratura, ci troveremo solo di fronte ad un bel libro, oggettivamente. Ma solo quando l’accetteremo quale Essa è, la Parola di Dio, il pane della vita… questa Parola creerà in noi la fede. “Così la fede viene da ciò che si ascolta, e ciò che si ascolta viene dalla parola di Cristo” (Romani 10:17). È bello considerare che il discepolo Filippo, quando fu chiamato da Cristo (Giovanni 1:43 e ss), trovò Natanaele e disse “Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè nella legge e i profeti”. In altre parole, Filippo ha dimostrato di conoscere gli scritti, ispirati dallo Spirito Santo, di Mosè e dei profeti, ed aveva capito che colui che l’aveva chiamato, Gesù Cristo, era il Messia profetizzato da in quei scritti. Accostiamoci con cuore libero da pregiudizi e sincero alla Parola di Dio!
E tu chi credi che sia Gesù Cristo? 
Egli è il Cristo di Dio, colui che è morto sulla croce per redimere l’uomo dal peccato. Che tu ci creda o meno, caro amico, questa è la verità. Ritardare a riconoscerlo non farà altro che ritardare la benedizione di Dio sulla tua vita! Ma ricorda anche che il Suo ritorno è alle porte e mentre la prima volta Egli è venuto su questa Terra per morire in croce e redimere l’uomo dal peccato, ora egli ritornerà come Giudice, per dare a ciascuno secondo le proprie opere.
“Ecco, sto per venire e con me avrò la ricompensa
da dare a ciascuno secondo le sue opere”
Apocalisse 22:12
Francesco Turco

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