“Gesù, guardatili tutt’intorno con indignazione, rattristato per la durezza del loro cuore..” (Marco 3:5)

Dio aveva istituito il sabato per il bene dell’uomo, non per renderlo schiavo. Lo scopo del sabato non era quello di vietare le attività necessarie o le opere di misericordia. Per il cristiano deve costituire un momento privilegiato in cui libero da impegni secolari possa adorare e servire il Signore. I farisei trasformarono il sabato in un peso e resero l’uomo schiavo di un’infinità di prescrizioni umane, mentre l’osservanza del sabato, per Dio, era intesa come benedizione e non come peso. Dobbiamo domandarci: “Come posso utilizzare questo giorno al meglio per la gloria di Dio, per il mio prossimo, per il benessere spirituale? 
Per i farisei era sbagliato compiere un miracolo in giorno di sabato, ma erano convinti di non sbagliare nel tramare il suo assassinio di sabato. Quante volte capita a noi oggi di interpretare male, di avere una visione distorta di tutto ciò che Dio ha detto e dice. E proprio per questo che si creano continue contese e divisioni, ognuno vuole avere ragione, e nessuno ha il coraggio di mettere in discussione se ciò che ha compreso sia davvero come Dio voleva farci comprendere, e quindi piegare le proprie ginocchia e rivolgersi a Lui in preghiera. E molti hanno il barbaro coraggio di strumentalizzare la Sua parola per far prevalere le proprie convinzioni, e nel caso dovesse trovare il contrario o ciò che fa comprender meglio nella Parola stessa, ci gira attorno per ritornare sempre in quel punto. Quanti di noi sono esattamente come i farisei che esteriormente sono morali, che sono zelanti nelle tradizioni, che ambiscono ad essere primi, che amano il pubblico riconoscimento, che fanno prevalere le proprie opinioni, che vivono secondo il “È così e basta!”, che “predicano bene ma razzolano male”? 
Dio non rimane indignato e rattristato solo per questo, ma anche per il fatto che noi preferiamo sempre il fare di testa nostra in qualunque cosa essa sia; quando scegliamo sempre di disobbedire alla Sua parola, alla Sua voce, pur avendo ben compreso e ben udito cosa Dio volesse da noi. Perché ti ostini nel fare ciò che tu vuoi pur conoscendo che è sbagliato? Perché cerchi appagamento nel fatto che Dio deve per forza rispondere di sì ad ogni tua richiesta? Perché cerchi Dio solo quando ti va, e solo per chiedere aiuto?
Tu vai a Dio, segui Dio, ti rivolgi a Dio, ascolti Dio, fai la Sua volontà semplicemente perché lo AMI con tutto il tuo essere, e non perché sa risolvere i problemi, non perché sa guarire, sa fare questo e quest’altro, ma perché tu essendo creatura hai sempre bisogno del tuo Creatore, ricordatelo sempre questo. Non è stato l’uomo a creare Dio, ma è Dio che ha creato l’uomo, ed egli non fa altro che godere della comunione personale con Lui. Se apriamo il cuore e la nostra stessa vita a RICEVERE tutto ciò che Dio vuole donarci, allora scopriremo e sperimenteremo un meraviglioso appagamento.
Potrà il Signore essere soddisfatti di noi o dovrà dire: “Via da me”? 

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