SAGGIA DISCRIMINANTE

“… ‘Che cosa ho io piú da fare con gli idoli? Io [Dio] lo esaudirò e veglierò su di lui; io, che sono come un verdeggiante cipresso; da me verrà il tuo frutto’. Chi è saggio ponga mente a queste cose! Chi è intelligente le riconosca! Poiché le vie del Signore sono rette; i giusti cammineranno per esse, ma i trasgressori vi cadranno” (Osea 14:8, 9)


Ci sono idoli di ogni tipo: di legno, di marmo, di gesso, statue e dipinti; come pure in carne ed ossa: idoli dello sport, del cinema, della musica. E poi ci siamo noi che siamo spesso idoli a noi stessi: ci adoriamo, ci veneriamo, siamo il centro stesso del nostro piccolo universo. Ma nel momento in cui, come Efraim, dichiariamo di non volerci avere più niente a che fare, allora scopriamo che Dio opera davvero! Egli ci esaudisce, veglia su di noi e ci fa portare frutto. Infatti, dobbiamo prendere le distanze da tutto ciò che per noi può costituire un “idolo”: il lavoro, il denaro, la casa… tutto ciò che prende, in altre parole, il posto del Signore. Non vale neppure tentare di mescolare le cose, del tipo “Dio e…”, cercando compromessi, perché sappiamo bene che non si può servire a due padroni!

Sii saggio, pensaci, la verità è semplice da afferrare, meno da vivere; ma se ti sganci davvero da tutto ciò che impedisce una vera consacrazione allora sarai un cristiano vero.

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