IL MODO GIUSTO PER EVANGELIZZARE IL PROPRIO VICINO

Perché non patite piuttosto qualche torto? Perché non patite piuttosto qualche danno? (1 Corinzi 6:7) La vostra mansuetudine sia nota a tutti gli uomini. (Filippesi 4:5)

IL MODO GIUSTO PER EVANGELIZZARE IL PROPRIO VICINO

Un Contadino credente, di nome Fritz, recandosi di buon mattino nel
suo campo, sorprese il suo vicino mentre gli stava rubando il raccolto. Quel vicino non solo era disonesto, ma conosciuto per la sua violenza. Fritz rinunciò dunque a difendere ciò che era suo, ed affidò quel problema a Dio. Con gli attrezzi in spalla, ritornò alla sua fattoria pregando per il ladro e chiedendo a Dio di essere liberato da ogni proposito di vendetta. Qualche tempo dopo, un amico che aveva un eccesso di raccolto, ebbe la buona idea di portare proprio nel granaio di Fritz il doppio di quanto egli aveva perso, e questo gratuitamente. Alcune settimane dopo ebbero luogo delle serate di evangelizzazione nel villaggio e, con grande stupore di tutti, il vicino, invitato da Fritz, si recò ad una di esse. Il predicatore parlava quella sera di Giacobbe, il ladro e l’ingannatore che l’Eterno cercava di portare al ravvedimento. Improvvisamente, davanti ad un uditorio colpito dallo Spirito di Dio, l’oratore esclamò: “C’è un Giacobbe nella sala. Giacobbe, dove sei”? Il vicino si alzò bruscamente e rispose: – “Sono qui!” Si chiamava… Giacobbe. Sconvolto, convinto di peccato, crollò davanti a Dio, si confidò in Gesù il Salvatore e diventò realmente un uomo nuovo, con grande gioia del fratello Fritz.

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