LO SCETTRO DEL REGNO
“Infatti, a qual degli angeli diss’Egli mai: Tu sei il mio Figliuolo, oggi ti ho generato? e di nuovo: Io gli sarò Padre ed egli mi sarà Figliuolo?” (Ebrei 1:5)
Questa citazione è tratta dal Salmo 2. Soltanto in un momento di grande pericolo la nobile musica del trionfo poteva essere apprezzata appieno. “Perché tumultuano le nazioni, e meditano i popoli cose vane? I re della terra si ritrovano e i principi si consigliano assieme contro l’Eterno e contro il suo Unto”. Sul trono siede stabilmente l’Eterno, imperturbabile e immutabile nella Sua santità, che rivolgendosi al Figlio Lo proclama l’eterno “Tu sei…”. “Tu sei il mio Figliuolo, oggi io t’ho generato”. “Oggi”, perché la Sua divinità non poteva conoscere nessun ieri e nessun domani. In quale altro punto, nel Libro di Dio, troviamo un linguaggio simile rivolto agli angeli? Lo scrittore si rivolge alle solenni testimonianze della Scrittura, come se non riuscisse a fare a meno di parlare del Re dei re. Si ispira al Salmo 45. Gli ebrei stessi applicavano questo salmo al Messia e, di fatto, è impossibile applicarlo a chiunque altro. I discepoli avevano potuto rivedere il Signore Gesù e udire le parole di grazia che procedevano dalla Sua bocca. “Tu sei bello, più bello di tutti i figliuoli degli uomini: la grazia è sparsa sulle tue labbra: perciò Iddio ti ha benedetto in eterno”. Questo Gesù, mite e umile di cuore, è ora il capitano dell’esercito del Signore. “Cingiti la spada al fianco, o prode: vèstiti della tua gloria e della tua magnificenza. E nella tua magnificenza, avanza sul carro, per la causa della verità, della clemenza e della giustizia: e la tua destra ti farà vedere cose tremende. Le tue frecce sono aguzze: i popoli cadranno sotto di te: esse penetreranno nel cuore dei nemici del re. Il tuo trono, o Dio, è per ogni eternità: lo scettro del tuo regno è uno scettro di dirittura” (Salmo 45:3, 4). Questo è il loro e il nostro Signore: non più un povero e umile fratello degli uomini, ossa delle loro ossa e carne della loro carne, ma il Sovrano seduto sul trono della Sua gloria, Re dei re e Signore dei signori. Quale stabilità e certezza possiedono tutti quelli che credono in Lui! Lo scettro della giustizia che regge il mondo è nella mano di Colui che ha trionfato per mezzo della croce (cfr. Col. 1:15-17: 2:15).
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