LE TORMENTE DELL’ANIMA

Le tormente della vita ci sorprendono improvvisamente, in un modo insperato e imprescindibile, come: una perdita, un figlio ribelle, una separazione matrimoniale, perdita di lavoro, infermità catastrofica.
Come far fronte a queste tormente impreviste che assaltano l’anima? che si abbattono sopra le nostre vite? Come sopravvivere in mezzo alla peggiore tempesta della nostra vita? quando tutto intorno a noi diventa oscuro e i venti sono più forti e le onde sono più alte?

LE TORMENTE DELLA VITA SONO DIVERSE

La vita è come quando entriamo in un centro commerciale: Questi centri hanno i loro negozi specializzati, come quelli dell’elettronica, o di cartoleria, o sportivi, ecc.
La vita è uguale ci offre tormente specializzate, tormente per tutti gusti e per tutte le tasche. Forse tu stai entrando in qualche tormenta speciale, o stai dentro o stai uscendo dalla tormenta.

LE TORMENTE SONO DIVERSE E VENGONO DA CAUSE DIVERSE

Alcune sono causate da noi stessi. Perché trasgrediamo la legge di Dio.

Sansone e Dalila
Se abbiamo delle multe con autovelox è perché andiamo ad una velocità superiore al dovuto. Non è colpa dei carabinieri, ma la nostra che abbiamo infranto la legge.
Sansone il culturista biblico, forte e muscoloso, ma con una gran debolezza per le donne. Questo uomo si che aveva tormente nella sua vita e queste tormente furono causate dalla sua disobbedienza.
Dio lo aveva avvertito:
  • di non sposarsi con una donna filistea.
  • che non si unisse con quel popolo filisteo.
  • di non frequentare certi tipi di donne.
Però Sansone si sentiva invincibile. Dopo tutto fu lui che con una mascella d’asino uccise a più di mille soldati nemici. Cosa mi può fare una bella, delicata, soave e sexi donna come Dalila? Tutte le tormente che ebbe nella sua vita furono a causa della sua disobbedienza.


Altre tormente sono causate da altri. Quando Paolo e Sila stavano in carcere, questa tormenta fu causata da altri.
Quanti di noi siamo stati danneggiati, ingannati, abbandonati, accusati falsamente, maltrattati? Sono tormente causate da altri.

Ci sono altre tormente che sono causate da Dio. Il faraone indurì il suo cuore e non permise che il popolo di Israele uscisse dalla schiavitù.
Gli mandò una tormenta composta da dieci piaghe fino a quando finalmente la tormenta era tanto forte, tanto terribile, che faraone lasciò in libertà al popolo di Dio.

Ci sono tormente familiari. Ci sono coloro che stanno passando per una tormenta matrimoniale. Nessuno lo sa. Lo mantengono in segreto.

Ci sono tormente per le ferite ricevute dagli altri. Forse una ferita ricevuta da qualcuno che sta vicino a noi. Qualche volta ci sentiamo rifiutati.

Ci sono tormente fisiche. Il dottore che ci da un’informazione negativa in quanto alla salute o di un nostro caro.
Ci sono tormente occupazionali. Non riesci a lavorare con quel collega o con quel datore tanto oppressivo.
Altre volte ti trovi a lottare contro l’ansietà, o lo stress, altre volte ti sembra come se vivi in una grotta di depressione. Queste sono tutte tormente.
Stai considerando un cambio di lavoro. Sono tormente molto reali.

LE REAZIONI COMUNI IN QUESTE TORMENTE

Le reazione comuni in quei momenti sono:

  • Non si dorme;
  • L’appetito viene meno;
  • Ci sentiamo paralizzati,
  • Altri cercano di fuggire. Spesso invece di dire “la tua volontà sia fatta nella mia vita, guida tu la mia imbarcazione”, pensiamo solo che possiamo scappare da questa tormenta.
  • Altri cercano di nascondersi dalle tormente.
  • Altri si arrendono. si mettono l’impermeabile e attendono che giunga la tormenta che certamente affonderà l’imbarcazione.
  • Altri resistono alla tormenta. Si arrabbiano, maledicono, minacciano, alzano il pugno contro la tormenta, Si amareggiano e si riempiono di rabbia e di odio.
    Ci sono persone che sono passate dalla tormenta e restano amareggiate dall’esperienza, Difatti la maggioranza di coloro che vivono amareggiati, negativi, e pieni di rabbia, sono coloro che hanno sopravvissuto alla tormenta, però lo hanno fatto con risentimento verso la tormenta, con rabbia per la tormenta.

Dio vuoi cambiare l’informazione che Lui ci da, in trasformazione. In un cambio di vita in qualcosa che realmente sia di aiuto.

Altri affrontano tormente spirituali. Dio può permettere alcune tormente affinché tu salga sopra la sua barca.
La Bibbia ci racconta quello che successe quando i discepoli affrontarono una tormenta.

Era tanto impattante questa tormenta che è narrata da tre dei quattro evangeli: Matteo, Marco e Luca. Per essere ripetuta tre volte da tre individui diversi, e solo uno di loro stava realmente nella tormenta. È molto significativo. Tutti sappiamo che ne Luca, ne Marco erano parte dei 12 discepoli di Cristo. Solo Matteo è testimone oculare dell’avvenimento.
Marco 4:35 “in quello stesso giorno, alla sera, Gesù disse loro: passiamo all’altra riva”. Gesù aveva terminato un periodo intenso di insegnamenti e di predicazioni. Come era sua abitudine, dopo aver insegnato, Cristo si appartava dalla moltitudine.
Mare in tempesta

In questa occasione, disse ai suoi discepoli: andiamo all’altro lato del lago: Prendiamo un’imbarcazione e andiamo all’altra riva. Uno può essere ubbidiente al Signore e allo stesso modo far fronte a tormente e tempeste: Morte, infermità, problemi.
Giona fu disobbediente e come conseguenza della sua azione, dovette affrontare una tormenta.
Ma i discepoli furono ubbidienti, avevano Gesù vicino, però ugualmente dovettero affrontare la tormenta.

DIO STA SEMPRE VICINO NELLE TORMENTE

Dove sta Dio? Accanto a noi v.36 “I discepoli, congedata la folla, lo presero, così com’era, nella barca. C’erano delle altre barche con lui”. in Matteo 8:23 ci dice che “Gesù salì sulla barca e i suoi discepoli lo seguirono”.
Immaginatevi che Dio stesso viene e vi dice: ho una barca al porto pronta per salpare, vi invito a venire con me in quell’isola, in una barca piccola solo per due persone, nessun’altro deve stare con noi.
Quale sarà la tua reazione? ovviamente che saremmo più disposti ad andare in questa barca con Dio. Dopo tutto è Dio, non è uno sconosciuto, non è uno qualsiasi. È Dio.
I discepoli avevano Dio nella barca, ma non si resero conto. Non lo riconobbero come Dio e per questo nel momento della prova, il loro cuore venne meno.
Dio ancora sta nella barca di milioni di credenti, ancora sta aiutando, difendendo, non si allontana, lascia che prendi il timone della tua imbarcazione.
In Isaia 43:2 leggiamo “Quando dovrai attraversare le acque, io sarò con te; quando attraverserai i fiumi, essi non ti sommergeranno; quando camminerai nel fuoco non sarai bruciato e la fiamma non ti consumerà”. Tenete presente quando “attraverserai” per le acque, “attraverserai” i fiumi, “camminerai” per il fuoco. Non permanere, maattraversare, non permanere, ma camminare.
Cosa stai attraverso nella tua vita ora? Per qualche tragedia sentimentale, o familiare, abbandono, infermità? Ricorda che stai attraversando e che Dio sta accanto a te.
v. 37 “Ed ecco levarsi una gran bufera di vento che gettava le onde nella barca, tanto che questa già si riempiva”.Improvvisamente il mar di Galilea si trasforma. Smette di essere un corpo di acqua tranquillo e ipnotizzante e si trasforma in una furiosa massa d’acqua.
Il mar di Galilea si trova a 300 m. sotto il livello del mare, totalmente circondato da montagne. Tormente e venti forti sono imprevedibili, possono avvenire da un momento all’altro, senza alcuna avvertenza.
Questa volta la tormenta era di tale levatura che questi marinai si spaventarono.
Quando i pescatori si spaventano allora la tormenta è davvero furiosa.
Vanamente cercarono di affrontare la tormenta. Tutto quello che avevano appreso nei loro anni di pescatori lo misero in pratica. Ammainavano la vela, infilavano la prua verso la tormenta, alleggerirono la barca, toglievano l’acqua che era entrata nella barca.
Alla fine si resero conto che tutti i loro sforzi erano inutili. La tormenta era superiore alle loro forze, alla loro conoscenza, e alle loro esperienze passate.
Era ora di porsi il salvagente e di preparasi a lasciare che la tormenta li scaraventi fuori dalla barca.
Forse tu non hai mai affrontato una tormenta vera è propria in alto mare, forse non hai mai dovuto far fronte alle onde e venti che hanno messo in pericolo la tua integrità fisica.
Ma quante tormente simili a quelle sono avvenute nel corso della nostra esistenza o stai vivendo?
In chi hai confidato più sulle tue forze intelletto e capacità o su Dio? Ora ci sono tormente che tu non sei preparato ad affrontare.
Hai bisogno che qualcuno prenda il timone della tua vita. Tu ti trovi forse qui per questa ragione.
Stai navigando da tanto tempo in solitario? Tutti in casa abbiamo un televisore, che funziona con il telecomando. E chi ha in mano il telecomando ha l’autorità per decidere il canale della televisione da sintonizzare, che può essere la partita di calcio o un film. E qualche volta può succedere un conflitto di interessi, che di solito è vinto da chi ha l’autorità in casa e discerne il programma più idoneo e meno violento e volgare.
C’è un telecomando anche nella nostra vita, chi lo tiene in mano decide il canale della propria vita da seguire.
In certe occasioni, entriamo in conflitto con nostro Padre Celeste sopra cui ha il diritto e l’autorità di maneggiare il telecomando.
Nella nostra superbia e ignoranza, pensiamo di avere più conoscenza e discernimento e sapienza di nostro Padre e vogliam noi prendere il telecomando
Diamo il telecomando a Dio, lasciamo che Lui decida, che Egli prenda l’autorità sopra il nostro futuro, che lui navighi per le nostre tormente.

A DIO GLI IMPORTA QUELLO CHE SUCCEDE

v. 38 “Egli stava dormendo sul guanciale a poppa”. Non passò molto tempo, Cristo stanco di tanto insegnare e predicare, si accomoda nella parte di dietro della barca, la poppa, e si addormenta.
Stava molto stanco ma allo stesso tempo fiducioso dei suoi compagni esperti. Dopo tutto la maggioranza di loro erano dei naviganti esperti e avevano fatto molte volte traversate del genere. È facile addormentarsi in una barca, il vai e vieni delle onde, il rumore delle acque, la purezza dell’aria invita a chiunque a riposare. Dopo, l’oscurità della notte sopra il lago.
v. 38 “I discepoli lo svegliarono e gli dissero: “Maestro, non t’importa che noi moriamo?” furono le parole che sorsero come un grido dell’anima.
Spaventati e disperati cercarono a Cristo. Signore stiamo al punto di affondare.
Le abbiamo tentate tutte:

  • Abbiamo fatto tutto quello che ci hanno insegnato e detto.
  • Abbiamo posto in pratica tutto quello che i libri di navigazione dicono.
  • Abbiamo fatto tutto quello che i nostri padri ci indicarono, però ci troviamo alla mercede di questa tempesta e non c’è alcuna soluzione.
  • Stiamo per morire, svegliati! Non ti preoccupi della situazione in cui ci troviamo?

Cristo stava nella barca, però questo non ci garantisce che la tormenta non giunga. Stava nella barca ma la tormenta allo stesso modo li affrontò.
I discepoli non manifestarono grande fede. Ciò nonostante Cristo li libera.
In realtà non è quanta fede abbiamo depositata, ma in chi poniamo la nostra fede, dove la depositiamo. Cristo è l’unico che ci può guidare attraverso le tormente della vita.
La Bibbia non ci insegna che le difficoltà della vita non ci devono toccare, Cristo non ci ha promessa una crociera piacevole sopra acque cristalline.
La tormenta stava in tutto il suo furore, però Cristo dormiva lo stesso. Lui stava vivendo la volontà perfetta del Padre. Nulla poteva interporsi con questa volontà di Dio, e per questo che stava in pace. Lui sapeva che quello che stava succedendo intorno a Lui non impediva che si compiesse la volontà di Dio nella propria vita.

Tempesta con naufragio
v. 38 “Maestro, non t’importa che noi moriamo?” È una domanda onesta che tutti in qualche momento abbiamo fatto. “Dio realmente ti importa quello che mi sta accadendo?”
A volte ci sembra che Dio sta molto lontano o che sta molto occupato o che semplicemente la tormenta che stiamo affrontando non è sufficientemente importante per Lui.

Diciamo “Dio non ti sento vicino, realmente stai accanto a me?” Quando basiamo la nostra fede in quello che sentiamo, ci sbagliamo e non ci rendiamo conto che Dio sta vicino.
Quando qualcuno dice “non sento Dio, non sento questo o quello”, oppure “Dio mio fatti sentire” mi rendo conto che è una persona dominata dalla sua anima e non dallo Spirito Santo.
Perché anche quando non sentiamo, abbiamo bisogno di essere obbedienti e semplicemente seguire il Signore e renderci conto che, lo sentiamo o no, lui realmente si prende cura di noi e si preoccupa per quello che sta succedendo.
Pietro il pescatore, intese questo concetto che Dio si prende cura di noi. Lui disse in 1° Pietro 5:7 “gettando su di lui ogni vostra preoccupazione, perché egli ha cura di voi”.
Questo ci dice che dobbiamo gettare ogni nostra tormenta sopra di lui, perché Lui ha cura di noi.

IL SEGRETO PER LA VITTORIA IN QUESTE TORMENTE

Al v. 40 guardando i suoi discepoli gli dice “Perché siete così paurosi? Non avete ancora fede?” Anche avendo Gesù nella barca, i discepoli ebbero timori e dubbi.
Avremo anche noi in quei momenti di tormenta quel lasso di timore e di dubbi. Avevano timore perché non potevano controllare a situazione, le circostanze. Spesso noi temiamo perché non abbiamo il controllo della situazione.
Molti pensano che possono controllare la loro vita.
Mangio cibi buoni, mi alleno tutti i giorni, mi proteggo dal sole, prendo le vitamine. Ma se viene un male grave e perdiamo il controllo, subentra il timore.
E per questo abbiamo bisogno di fede. Fede è fiducia, obbedienza è un passo nel vuoto.
Se abbiamo questa fede, per quanto piccola essa sia, allora potremo affrontare la tormenta e sopravvivere.
John Wesley, racconta che in una certa occasione, incrociando l’oceano Atlantico, dall’Inghilterra agli Stati Uniti, si trovò in una tormenta. La nave si muoveva da un lato all’altro, le onde erano gigantesche e il vento furioso. Questa tormenta durò vari giorni, John fu preso dal timore.
Notò comunque, un gruppo di cristiani che stavano nella stessa nave, che si riunirono come era loro abitudine di tutti i giorni e cantavano inni e leggevano la Bibbia e pregavano a Dio, come se questa tormenta non esistesse.
Lì apprese la grande lezione: nonostante le tormente, Dio non ci abbandona. Possiamo confidare in Dio nei momenti più difficili della nostra vita.
Al v. 39 Cristo si alzò e disse due parole “Taci, calmati!”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *