Il cristianesimo-ROBERTO BRACCO

Il cristianesimo, dalla sua nascita non si è mai spento, non è mai tramontato; anche quando la corruzione e l’immoralità si sono allargate nel
mondo religioso, la presenza della chiesa, della vera chiesa, ha diffuso luce fra le tenebre del peccato.
La chiesa è stata presente vittoriosa, anche se perseguitata, in tutti quei movimenti di risveglio che come tanti anelli di una catena hanno
attraversato i secoli.
Rigenerazione, santificazione, vita carismatica sono state sempre le esperienze di un popolo che si è chiamato ed è stato veramente cristiano.
Purtroppo però non c’è stato uno solo di questi risvegli che abbia saputo o potuto resistere ad una crisi che ha trasformato in una “composta
denominazione” quello che era libera manifestazione dello Spirito. Quasi
sempre l’infausta trasformazione è stata aiutata dall’organizzazione, che nel
regolamentare e comprimere la vita della chiesa ha fatalmente soffocato e spento il fuoco dello Spirito.
La storia parla per esprimere un appello e più chiaramente parla la parola di Dio che ci dice: “Esaminiamo le nostre vie, scrutiamole, e torniamo all’Eterno” (Eccl. 3:40).
Le righe che seguono non si propongono altro fine oltre quello di un ritorno
al fuoco della Pentecoste che è amore, santità, libertà, affinchè un
movimento in crisi possa tornare ad essere “risveglio”.
E mentre si propone questo fine vuole essere anche un esercizio del diritto di libertà ad esprimere un pensiero.
Nella vita cristiana questo diritto deve essere riconosciuto ed esercitato in modo franco, sincero ed onesto.
Soltanto i governi oppressivi temono le analisi e le impediscono con la soppressione della libertà, ma nella chiesa cristiana questo fenomeno deve essere rifiutato e respinto.

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