“Gesù disse loro: Passiamo all’altra riva” (Marco 4:35)

Il cristiano a volte vive in zone di confort, ma Gesù ci sta chiamando a oltrepassare qualche soglia per portarci in nuovi campi, e affrontare esperienze, privilegi, doveri e conflitti del tutto nuovi. Egli lo dice ai non convertiti quando li invita a diventare Suoi discepoli. Vuole che chiudano con questo mondo, con il peccato e con tutto il loro passato e vadano con Lui verso l’esistenza migliore che si possa vivere. Egli li invita alla patria celeste, nella famiglia del Padre Suo. È una terra di benedizioni, di bellezza e di grandi ricchezze. È vero, per potervi approdare c’è un mare che deve essere attraversato. Nessuno può raggiungere la gloriosa nazione “sul­l’altra riva” senza attraversare questo mare, e nessuno può at­tra­versarlo senza incontrare tempeste. Ci sono tentazioni, dolorose rinunce, lotte, cruenti perdite e dispiaceri, prima di poter raggiungere il cielo: ma la ricompensa è così grande che per ottenerla dovremmo essere pronti a sopportare qualsiasi difficoltà o sofferenza. Se vogliamo ricevere questo invito per accedere al­l’altra riva nella gloria celeste, dobbiamo accettare prima la chiamata ad uscire dalla vecchia vita di peccato per entrare nella nuova vita della santità.

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