Adoniram Judson 1788-1850

 Missionario pioniere tra gli indigeni della Birmania (Myanmar), la vita di Adoniram Judson può; portarci indietro nella storia fino ai tempi dei Padri Pellegrini che dall’Inghilterra partivano alla volta delle Americhe, attraversando l’oceano Atlantico.

Adoniram Judson
      Nacque a Malden, Massachusetts, figlio di un pastore evangelico e di una pia donna di nome Abigail Brown. Suo padre gli insegnò a leggere quando aveva ancora tre anni, a dieci anni conosceva il latino e il reco ed era una valido studente in teologia.
Le sue capacita intellettive erano indubbiamente straordinarie e la proprietà di acquisire nozioni sempre nuove era rafforzata dal suo perseverante impegno che riservava ad ogni sua impresa. All’età di sedici anni iniziò i suoi studi alla Brown University e tre anni dopo terminò laureandosi con lode.

      Il suo passo successivo fu quello di frequentare il Seminario Teologico di Andover. Fu in questo periodo della sua vita che le parole del Maestro: «Andate per tutto il mondo e predicate l’Evangelo ad ogni creatura …»continuavano incessantemente a risuonare nel suo cuore.

      L’appello missionario era pressante e nel 1810 divenne uno dei fondatori della Commissione Americana per le Missioni Estere e, due anni dopo, insieme a sua moglie Ann, con la quale si era appena sposato, partirono per le Indie Orientali.
Quando il governo indiano di allora rifiutò di farli entrare nel paese, cambiarono destinazione recandosi in Birmania dove servirono il Signore con enormi sacrifici per sei lunghissimi anni prima di vedere un’anima convertirsi all’Evangelo.
Quegli anni furono segnati da tremende malattie, da solitudine e dalla morte del primo figlio. Judson fu imprigionato per circa due anni mentre sua moglie continuava a visitarlo fedelmente e a fargli avere di nascosto libri, carte
Adoniram Judson e moglie

e note di vario genere che gli sarebbero servite per tradurre la Bibbia in lingua Birmana. Subito dopo il suo rilascio dalla prigione, la moglie e la loro figlia Maria morirono di una febbre maligna che le consumò lentamente.

Opuscolo evangelizzazione birmano
      Judson si ritirò all’interno del paese in una sorte di isolamento e di solitudine per terminare la traduzione della Bibbia in lingua Birmana.
Nel 1845 ritornò negli Stati Uniti per un breve periodo, ma il suo ardente desiderio di conquistare birmani al Signore fu così forte che lo spinse a tornare nuovamente in Oriente dove, poco tempo dopo morì.
Quando era giovane amava dire: «Non lascerò la Birmania fino a quando la croce di Cristo non sarà piantata in queste terre stabilmente!».

      Trent’anni dopo la sua morte si potevano contare, grazie anche alla sua opera evangelistica, sessantatre comunità cristiane evangeliche,centosessantatre missionari e più di settemila convertiti e battezzati in acqua.

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